Il cuore grande di Reggio Calabria: la Caritas dona dignità al cimitero dei migranti di Armo | DETTAGLI

La nota di Adriana Musella, già Presidente del Coordinamento Antimafia su Armo

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Armo è una piccolissima frazione della città di Reggio Calabria, luogo simbolo delle vittime del mare. Nel 2016, 45 corpi senza vita furono restituiti dal mare e fatti sbarcare al porto della città. La grande macchina del volontariato con grande spirito di umanità, si mise in moto perchè le salme potessero avere degna sepoltura si da restituire loro quella dignità di cui erano stati privati in vita.  L’amministrazione comunale  individuò l’area di Armo. Furono scavate 45 fosse  ben allineate, ognuna contenente un corpo senza nome e  ricoperte poi di terra. Dietro ogni monticello, una storia“. E’ quanto afferma in una nota Adriana Musella, già Presidente del Coordinamento Antimafia.

“Oggi quelle tombe, grazie alla Caritas, hanno un marmo. E’ stata costruita una porta  ultimata a metà in quel cimitero, segno di un sogno spezzato. A quei 45 corpi, quest’estate se ne sono aggiunti altri 21, anch’essi senza nome, vittime del naufragio di Roccella.  Ad Armo, il cimitero dei migranti.  Reggio Calabria è assurta agli onori della cronaca non sempre in maniera positiva, si sa è il negativo che fa notizia. E’ invece una città dal cuore grande, una città dove l’opera del volontariato è immensa anche se ai più sconosciuta. La storia di Armo e quella dei migranti li’ sepolti è stata raccontata ieri sera, 3 gennaio, al Santuario di Sanpaolo alla Rotonda con la proiezione del documentario di Antonio Melasi prodotto dalla Caritas”.

“Tante le testimonianze, tante le storie. Il film ricostruisce i numerosi sbarchi al porto di Reggio, e la grande opera apportata dal volontariato e dalla Caritas diocesana, coordinata dall’infaticabile Bruna Mangiola. La Caritas  si pone nel quotidiano al servizio degli ultimi con dedizione e impegno, in un’opera straordinaria. Ne è testimonianza a San Paolo, la responsabile Caterina Serrano’, che ha voluto organizzare questo momento di riflessione di cui noi tutti siamo grati. Facciamo conoscere al mondo anche e soprattutto il buono e il bello che c’è a Reggio Calabria, che non fa notizia ma esiste”. 

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