Violenza sulle donne, Associazione Biesse con le donne detenute del carcere “Panzera” di Reggio Calabria

L'associazione "Biesse" insieme alle Donne Detenute del carcere di Alta Sicurezza G. Panzera di Reggio Calabria per dire No ad ogni forma di violenza

StrettoWeb

“Una mattinata toccante all’insegna dell’emozione”, afferma Bruna Siviglia, Presidente Nazionale e Fondatrice Biesse Associazione Culturale Bene Sociale, promotrice dell’iniziativa “Le Donne l’altra Metà del Cielo Libere di Scegliere”. “Il carcere non è un mondo a sé, ecco perché oggi nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne abbiamo voluto condividere e riflettere su questa piaga sociale sempre più esponenziale con le donne della casa circondariale G. Panzera che stanno scontando la loro pena, perché anche qui occorre seminare e divulgare i valori di legalità, giustizia di consapevolezza dei diritti umani, l’amore responsabile, il coraggio della scelta e la libertà di amare. Abbiamo aperto con un omaggio musicale dedicato a tutte le Donne Sally di Vasco Rossi, a seguire la visione di un corto sull’amore malato”.

Ad aprire l’incontro il Direttore degli Istituti Penitenziari G. Panzera Dott. Rosario Tortorella. Ecco le sue parole: “la presenza della Comunità esterna all’interno del carcere, rende il carcere parte della collettività; quindi, l’ingresso della comunità esterna significa anche partecipazione a quella che è la vita del carcere. La prospettiva del carcere, infatti, è sempre una prospettiva orientata alla libertà delle persone al termine dell’espiazione della pena. Il carcere non è una realtà isolata, non deve essere una monade distante dalla comunità sociale: quindi, il fatto che quest’ultima entri in carcere significa confermare la perfetta aderenza del carcere stesso alla comunità nella quale si insedia. Discutere di un argomento così scottante quale è, appunto, la violenza sulle donne, significa in realtà discutere e approfondire e riflettere su quello che, in generale, è il tema della violenza e della necessità di affermare tutti i diritti umani che stanno alla base di una giornata cosi importante”.

La Dott.ssa Maria Paola Rosace, già Funzionario della Polizia di Stato da sempre in prima linea nel contrasto ad ogni forma di violenza, ha affermato: “La violenza di genere è un fenomeno grave affrontato da parte del legislatore con la emissione di nuove norme contenute nel Codice Rosso e Codice Rosso Rafforzato. Alle leggi del Codice Penale sono seguiti i provvedimenti amministrativi dell’ ammonimento, provvedimento amministrativo emesso dalla Questore della Provincia su richiesta della parte (vittima) di violenza di genere o autonomamente nei casi di accertamento di responsabilità e/ o fattispecie di reato, si pensi agli interventi delle Volanti su segnalazione al 113 o al numero telefonico 1522 per liti in famiglia. Le donne possono affrontare questa gravissima piaga sociale non solo con questi strumenti legislativi e/ o amministrativi ma con una vera rivoluzione culturale che deve partire dalla famiglia ed estendersi alle altre Agenzie educative. La denuncia della violenza è obbligatoria e solo così la donna potrà ritornare a vivere e liberarsi da un Amore Malato.

Un impegno particolare di riscatto e speranza spetta, soprattutto, alle donne detenute che, dopo il periodo di detenzione e rieducazione, previsto dall’ art. 27 della Costituzione torneranno libere nella società. A loro l’ augurio di una maggiore consapevolezza del loro ruolo di donna, madre e moglie nonché donna impegnata nel mondo del lavoro e del sociale. A loro tutte l’Associazione Biesse rivolge un grazie particolare per la sentita partecipazione odierna che vuole essere l’inizio di un percorso di sostegno e crescita. Le donne hanno il diritto di vivere serenamente, di essere apprezzate e continuare a brillare”.

Tonino Massara, Giornalista e socio Biesse molto impegnato in ambito sociale, “si è rivolto alle donne detenute soffermandosi su un tema cruciale quello post carcere perché anche chi ha sbagliato – afferma Massara – ed ha pagato per i propri errori dopo aver espiato la propria pena deve essere inserito nella società e nel mondo lavorativo. La vicepresidente Giuseppina Alati ha recitato alcuni aforismi sul valore delle donne e sull’importante ruolo che occupano nel mondo. Clelia Marchetta socia Biesse ha recitato con passione e con amore due poesie meravigliose dedicate a tutte le Donne”: “In piedi signori davanti a una Donna” di W. Bertozzo e “Se domani non torno” di Cristiana Torres Caceres.

Per chiudere il toccante monologo di Luciana Littizzetto recitato con garbo e sentimento dalla Prof.ssa e socia Biesse Angela Fiorentino. “Un grande grazie conclude – la Presidente Nazionale Biesse Bruna Siviglia – a tutti i soci presenti oggi qui che hanno portato un importante contributo, al Direttore Dott. Rosario Tortorella per la grande sensibilità, umanità e per la fattiva e preziosa collaborazione, grazie a tutti gli educatori della casa circondariale, alla donne e agli uomini della polizia Penitenziaria, al Capo Area Lorenzo Federico per l’importante supporto e la grande disponibilità”.

Condividi