Il 22 e 23 novembre scorsi, Palazzo D’Amico di Milazzo ha ospitato la prima edizione del Milazzo Crime Book Fest nato dalla voglia dello scrittore barcellonese Antonino Genovese di condividere idee, passioni e riflessioni con chi del noir, del giallo, del thriller, del crime in generale ne ha fatto la sua più grande passione.
Trovando il placet dell’Amministrazione Comunale milazzese, in particolare del Sindaco Pippo Midili, dell’esperta ai grandi eventi Lucia Scolaro e della consigliere Fabiana Bambaci, Genovese ha dato vita ad un interessante festival con nomi prestigiosi come: Salvo Toscano, Elisa Aloisi, Giorgio Lupo, Claudia Cocuzza, Roberto Mistretta con la partecipazione di Frilli Editore con Carlo Frilli. Abbinando all’intento di ascoltare tutte le novità in giallo degli autori e della casa editrice appena citati alla voglia di conoscere altri nuovi talenti e altre nuove meritevoli avventure, Antonino Genovese è riuscito a creare una particolare sinergia tra i presenti e i partecipanti, dando vita ad un evento molto partecipato soprattutto nella serata finale. Tra gli editi, sono arrivati in finale: Roberta Castelli con “L’indagine sotto il vulcano”, Antonella Di Fabio con “L’omicidio di Valle Giulia”, Tiziana Foggia con “Profumo di Narciso”, Gisa Ruffini La Piana con “L’Altra morte” e Gianfranco Sorge con “Il Manichino”.
“L’intento di riflettere e condividere la passione per i noir mi ha portato a pensare a questo festival come una festa, per riuscire a promuovere la cultura del noir in tutte le sue forme. Questa prima edizione ha visto ospiti di livello ed ha avuto un seguito ampio in termini di pubblico. Siamo molto soddisfatti della riuscita e speriamo possa essere la prima di una lunga serie. – ha affermato il direttore artistico Antonino Genovese – Ringrazio gli sponsor e l’Amministrazione Comunale di Milazzo per aver accolto di buon grado la proposta“.
Tra i partecipanti alla sezione inediti, invece, tra i numerosi lavori di valore pervenuti, sono arrivati in finale: Cristina Biolcati con “Una sciarpa blu cobalto”, Mimmo Carpagnato con “Un rischio calcolato”, Claudio Pinna con “La gelsominaia”, Marcello Risicato con “Il prezzo della giustizia”, Marco Scarlatti con “Il tempo delle streghe”. Il vincitore è stato Claudio Pinna con “La gelsominaia”.
I lavori sono stati valutati dalla giuria composta da: Sara Alesci, Barbara Andaloro, Salvatore Bucolo, Antonella Saia, Cristina Saja, Mariella Sclafani.
“Il giallo in italiano, a differenza degli altri Paesi, è stato di nicchia fino a Camilleri. Dopo è cresciuta la popolarità e con essa la formazione di altri e numerosi scrittori di spessore importante. Credo che il merito più grande è quello di aver potuto raccontare le città italiane, supplendo alle mancanze della lettura classica e portando l’attenzione sulla società. I gialli e i noir raccontano l’attualità, le città e fanno emergere i problemi social“. Da padre dei fratelli Corsaro, dal libro alla tv racconta di un linguaggio diverso “molto apprezzato dall’autore, in particolare degli attori”.
“L’ispirazione dei romanzi, dei noir, dei gialli, nonostante io ne abbia scritto 14, non so da dove arriva. Non ho ancora capito come nascono. – commenta Toscano – La genesi dell’idea di romanzo è un processo misterioso e senza regole, prende corpo piano piano. A differenza della fantasia e della fase creativa, la tecnica, invece, si impara pian piano e si spera di migliorare sempre, dando voce a diverse sfaccettature sociali. Nel mio caso, ad esempio: lo scambio intergenerazionali, la fede, il processo di invecchiamento e del tempo che passa e altri spunti di riflessione che servono sempre al lettore per divertirsi e per ragionare su di essi”.