Reggio Calabria, alla Scuola primaria di Condera “l’ennesimo incubo amministrativo e sociale”

La segnalazione di un genitore della scuola primaria di Condera Istituto Comprensivo Catanoso-De Gasperi

StrettoWeb

Un lettore di StrettoWeb, Paolo Zoccali, ci ha inviato una segnalazione da genitore e cittadino di Reggio Calabria relativamente alla situazione della scuola primaria di Condera. Ecco il testo integrale: “Genitore di una bimba che frequenta la prima classe della scuola primaria presso l’Istituto Comprensivo Catanoso-De Gasperi plesso Condera. Scrivo in veste di genitore amareggiato per una situazione che ormai sta diventando quasi grottesca, per non dire surreale. Il plesso della scuola primaria di Condera è stato oggetto di rilievi statici circa 2 anni fa, questi test hanno dato esito negativo, con conseguente dichiarazione di inagibilità, insomma la scuola non era idonea ad accogliere né i bambini benché meno le ordinarie attività didattiche. Per un anno questo non ha impedito però lo svolgimento di tutte le attività, insomma, come se nulla fosse. Le voci sull’inizio dei lavori si sono susseguite, in pieno stile telenovela. Fino ad arrivare a settembre 2024, mese in cui il Comune dichiara la scuola inagibile. Quindi a pochi giorni dall’inizio delle attività i bambini e le famiglie si trovano difronte ad una situazione a dir poco preoccupante. C’era evidentemente un grande problema, che il Dirigente ha risolto dirottato i bambini e le famiglie presso il plesso di San Sperato, non proprio dietro l’angolo rispetto a Condera, plesso questo entrato a far parte dell’istituto dopo l’ultimo ridimensionamento scolastico operato dalla Regione Calabria. Ma come arriveranno e torneranno i bambini? Questa è la domanda che tutti noi genitori ci siamo posti. Detto fatto, vengono adibiti 4 pulmini che ogni mattina fanno la spola dal parcheggio del cimitero fino a San Sperato e ritorno. Questa soluzione, evidentemente l’unica, implica un allungamento della giornata scolastica di circa un’ora, in quanto i bambini devono essere pronti alla partenza alle 7.45 per poi tornare a casa non prima delle 13.40. Questo tempo grava sia sulle attività della famiglia che sul processo di logoramento che pesa giornalmente sui bimbi, che dopo aver pranzato devono mettersi sui libri per assolvere al dovere giornaliero dei compiti”.

“Ovviamente la sicurezza viene prima di tutto quindi è giusto e sacrosanto che la scuola sia interessata da lavori di ristrutturazione, ma la cosa che proprio non va sono i tempi. Ad oggi 29 novembre non si vede neanche l’ombra della ditta, ma neanche l’affissione della tabellonistica che precede l’inizio degli stessi. Le feste si avvicinano, i tempi si allungano e i bambini sono sempre più stanchi e provati da un viaggio giornaliero che, per bimbi di 6 anni, implica uno sforzo non indifferente. Senza voler citare le scene di pianto che ogni mattina accompagnano la partenza dei pulmini. I tempi utili per la realizzazione delle opere di ristrutturazione è di circa 10 mesi, conti alla mano, se si dovessero concretizzare le voci che fissano l’inizio dei lavori a dopo le feste, i piccoli alunni dovranno iniziare la scuola a settembre a bordo dei pulmini, dando ancora vita alla transumanza mattutina. Io mi chiedo come sia possibile che l’amministrazione scolastica e comunale stiano a guardate una situazione che è raccapricciante, dal punto di vista umano e didattico. La scuola primaria si connota per il suo carattere territoriale e sociale, elementi che in queste condizioni vengono meno. Mi chiedo pure dove è come verranno svolte tutte quelle attività pomeridiane che costellano le attività scolastiche? forse i bimbi di Condera non hanno pari diritti rispetto agli altri bambini che hanno la LORO scuola? La cosa che fa più male è il totale immobilismo, come se tutto fosse normale, come se la messa a disposizione dei pulmini fosse una cortesia e non un minimo rimborso a fronte di un gigantesco disaggio”.

“Il cittadino che è in me, scevro dalle vesti di genitore, si sente umiliato difronte a tanta povertà amministrativa. La città si sta svuotando, non solo da un punto di vista demografico, ma anche da un punto di vista morale e culturale. I giovani vanno via, la linfa vitale della società va via, svuota i locali, i supermercati, le palestre, i centri culturali, le farmacie, impoverendo un già precario tessuto economico. Tutto questo difronte ad una amministrazione che ha come unico pensiero le luminarie da esporre durante le feste natalizie, che portano con esse un forte odore di campagna elettorale”.

“I cittadini vanno coltivati sin dalla più tenera età, mostrando loro una città accogliente e priva di spigoli, in grado di garantire loro il futuro che meritano. Magari i bimbi di Condera potranno guardare le meravigliose luminarie dal finestrino del loro pulmino”.

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