Si è svolta a Palazzo Alvaro la cerimonia di premiazione della prima edizione del Premio Margherita, contro la Violenza di Genere – Ieri, Oggi e Domani. Il concorso, voluto dal Centro Antiviolenza Margherita ODV e dalla sua Presidente Tiziana Iaria, ha coinvolto scuole e cittadini dell’area metropolitana di Reggio Calabria. “Un ringraziamento per questa opportunità – afferma il Vicesindaco Metropolitano Carmelo Versace – alla Presidente Iaria del centro antiviolenza perché con il loro lavoro di affiancamento alla scuola ed alle istituzioni si riesce a creare una sinergia in un’ottica di prevenzione che deve necessariamente partire dai giovani”.
“Questo non è un argomento semplice da trattare – continua Versace – vorrei dare questo messaggio ai nostri ragazzi perché nelle classi talvolta possono esserci dei compagni che hanno delle difficoltà rispetto ad altri o ci possono essere delle situazioni di cui noi adulti non ci accorgiamo quindi vi chiedo di provare a parlare un po’ di più con noi e renderci partecipi di tutto quello di cui noi talvolta non ci accorgiamo e che può essere un campanello d’allarme per particolari dinamiche che così possono essere ostacolate e anzi represse sul nascere. L’obiettivo è quello di eliminare completamente i fenomeni violenti, anche se questo non è semplice, ma cerchiamo nel nostro piccolo di lavorare su questo importante aspetto e per farlo cominciamo partendo proprio da voi ragazzi”.
La cerimonia di consegna dei premi si è conclusa con la consegna al vicesindaco di una targa da parte del centro antiviolenza Margherita insieme ad uno splendido libro scritto proprio dalla stessa presidente Iaria ed un’opera realizzata da una giovane allieva del liceo artistico Mattia Preti. Il Vicesindaco Metropolitano nel ringraziare per i particolari doni ricevuti conclude con un invito a collaborare maggiormente con associazioni così importanti che donano il loro tempo “investendolo in queste delicate tematiche, suscitando sulla società la consapevolezza che solo insieme si può rompere il silenzio e accendere la speranza di veder realizzata una realtà che non tolleri più alcuna forma di sopruso”.