D’Aguì (Donne in Prima Fila): “la libertà della donna è un dono di Dio, non una concessione della società”

Le parole di Monica D'Aguù, Presidente di Donne in Prima Fila, in occasione della Giornata odierna, contro la violenza sulle donne

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“Ogni anno, il 25 novembre, il mondo si ferma per riflettere su una realtà che ancora oggi colpisce milioni di donne: la violenza di genere. Come Presidente dell’associazione Donne in Prima Fila e come donna che vive i valori tramandati da Gesù Cristo, sento forte la responsabilità di alzare la voce per riaffermare un principio fondamentale: la donna non è una proprietà, un oggetto, o una subordinata. La donna è una creatura divina, portatrice di dignità, libertà e amore”. A dichiararlo la Presidente dell’Associazione Donne in Prima Fila, Monica D’Aguì.

“Gesù Cristo, con il Suo esempio, ha rivoluzionato il modo in cui la società del Suo tempo considerava la donna. Ha parlato con loro, le ha accolte, le ha difese contro ogni ingiustizia, attribuendo loro dignità e valore in un’epoca in cui erano spesso ignorate o oppresse. Questo, ci insegna che ogni donna ha diritto a essere libera, rispettata e amata.” – ha proseguito la D’Aguì, forte dei suoi convincimenti cristiani con cui porta avanti le attività associative a sostegno di donne in condizioni di fragilità – “La libertà della donna è una verità spirituale prima ancora che sociale. È un dono di Dio, insito nella natura stessa dell’essere umano, e nessuno – né un individuo, né una cultura, né una legge – può negarlo senza compiere un atto contro la volontà divina.”

“Purtroppo però, i numeri del 2024 sono drammatici: 99 donne uccise in Italia tra il 1° gennaio e il 18 novembre, con un aumento significativo dei crimini contro donne sopra i 65 anni e, parallelamente, un incremento dei reati commessi da autori sotto i 25 anni. Dati che riflettono una ferita profonda nella società, ma anche una responsabilità comune per invertire questa rotta” – ha spiegato Monica D’Aguì – “La violenza contro le donne non è solo un fenomeno individuale, ma una piaga culturale che richiede un cambiamento sistemico. Serve educare i giovani a riconoscere il valore di ogni persona, partendo dalle famiglie e dalle comunità locali”.

La Presidente ha inoltre voluto affrontare un malinteso diffuso sul patriarcato, troppo spesso associato esclusivamente a dinamiche oppressive: “Nel suo senso autentico e come ci ha insegnato il modello perfetto di Gesù Cristo: il patriarcato non è dominio, ma amore che dona la vita. Gesù Cristo ha incarnato un modello di paternità fondato sul servizio e sulla protezione, creando un ambiente sicuro e libero per tutti. Questo è il patriarcato che dobbiamo riscoprire: non una struttura di potere, ma una relazione che rispetta, tutela e valorizza la dignità di ciascuno”.

La stessa ha poi sottolineato il dovere delle istituzioni di offrire sostegno alle vittime con servizi concreti: centri antiviolenza, rifugi sicuri, programmi di supporto psicologico ed economico. “Serve potenziare l’educazione e sensibilizzare la popolazione, soprattutto se consideriamo che i giovani sotto i 25 anni rappresentano una crescente percentuale di autori di violenza. Questo dato ci obbliga a rivedere i modelli culturali che trasmettiamo alle nuove generazioni”, ha dichiarato.

Infine, un appello: “Donne, non siete sole. Denunciate e affidatevi alle reti di supporto come il numero verde 1522. Agli uomini, chiediamo di essere alleati in questa battaglia, impegnandosi per una società basata sull’uguaglianza e sul rispetto”. Concludendo, Monica D’Aguì ha rinnovato l’impegno di Donne in Prima Fila a lavorare quotidianamente per trasformare questa giornata di memoria in un simbolo di speranza e cambiamento: “Ogni passo verso la libertà delle donne è un passo verso una società giusta, dove l’amore e la dignità prevalgano sull’odio e la violenza”.

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