Revocata la misura della libertà vigilata a B.D.D. reggino cl.63 che era stato condannato alla pena di anni 10 e mesi 4 di reclusione per aver fatto parte di una associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti e rapine nel territorio reggino e per la detenzione di esplosivo nella fattispecie tritolo. Il Magistrato di sorveglianza del Tribunale di Reggio Calabria ha dichiarato cessato lo stato di pericolosità sociale e conseguentemente revocato la misura di sicurezza della libertà vigilata applicatagli e che aveva subito anche proroga.
Il B.D.D. venne arrestato nell’ambito dell’operazione TNT condotta dai carabinieri di Reggio Calabria che smantellarono una associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine, furti, detenzione abusiva di armi e detenzione di esplosivo e condannato all’esito del giudizio alla pena finale di anni 10 e mesi 4 di reclusione.
Secondo l’incarto processuale B.D.D. avrebbe detenuto l’esplosivo nei pressi della propria abitazione in Pellaro e fatto parte dell’associazione a delinquere. L’avv. Fabio Tuscano rappresentava in sede di udienza il lungo lasso temporale di tempo dai fatti contestati, la corretta condotta durante il periodo di applicazione della misura, l’attività lavorativa svolta anche fuori provincia e l’assenza di contatti ulteriori con la criminalità organizzata circostanza questa ultima confermata dalla nota dei carabinieri di Reggio Calabria.
L’UEPE ufficio di esecuzione penale esterna dell’attività dava atto della condotta collaborativa del B.D.D. che partecipava ai colloqui in sede e dell’attività lavorativa svolta dal predetto peraltro autorizzato a recarsi anche fuori provincia di Reggio Calabria. Il Magistrato di sorveglianza di Reggio Calabria in accoglimento delle argomentazioni difensive dichiarava cessata la pericolosità sociale e conseguentemente revocava la misura di sicurezza della libertà vigilata.