Prende il via questo pomeriggio, 27 settembre 2024, con chiusura domenica 6 ottobre prossima, la tradizionale Festa di San Bruno, organizzata dalla omonima comunità parrocchiale guidata da mons. Angelo Casile al fine di celebrare lo straordinario santo ispiratore della vita contemplativa e, nell’Anno Mille, monaco fondatore dei Certosini. Nei dieci giorni di festa, nella chiesa situata nel centro storico di Reggio Calabria, la comunità quotidianamente si riunirà nella Preghiera del Rosario e della Novena, e parteciperà alle celebrazioni eucaristiche presiedute da presbiteri alla guida di diverse parrocchie cittadine. Successivamente, ogni sera la Festa sarà cadenzata da incontri e spettacoli teatrali e musicali di rilevante interesse.
Chi è Dom Iannizzotto
Quest’anno la Festa di San Bruno vivrà un momento di straordinaria importanza. Mercoledì 2 ottobre sarà un giorno speciale per la comunità, che accoglierà per presiedere la celebrazione eucaristica delle 18:30, Dom Ignazio Iannizzotto, Priore della Certosa di Serra San Bruno. La visita a Reggio nella Parrocchia di San Bruno del priore della Certosa ha un carattere straordinario, considerato il regime di clausura in cui vivono i Certosini, e porterà nel territorio reggino uno dei successori di San Bruno. Dom Ignazio Iannizzotto, già vicario della Certosa di Serra, ricopre questo priorato in quanto designato ed eletto nel Giugno 2019, durante l’assemblea che si riunisce ogni due anni, dal governo del Capitolo Generale della Casa Madre di Francia.
Di origini siciliane, avvocato del foro di Catania fino al 1995, è monaco di San Bruno appartenente all’Ordine della Grande Chartreuse di Francia, sacerdote di Cristo dal 23 dicembre 2001 con voti monastici emessi nel 1995. Nella certosa di Serra è stato bibliotecario e educatore dei frati novizi, ed è descritto come “persona mite e di ascolto, libera al massimo da qualsiasi attaccamento materiale e mondano”. In una recente intervista al giornalista RAI Pino Nano, dom Iannizzotto ha parlato delle origini della “mia vocazione probabilmente nata molto prima” dei suoi studi universitari e i primi anni di professione, “certamente quando ho cominciato a interessarmi dell’interiorità e ho scoperto che negli uomini di tutte le culture esiste un anelito al profondo, e quindi all’incontro con Dio, che poi ho scoperto come “monachesimo”.
Il gemellaggio
All’evento storico il priore sarà accompagnato da don Bruno La Rizza, rettore del Santuario di S. Maria del Bosco in Serra San Bruno e una delegazione della cittadina che ospita la Certosa. Ciò sarà un modo per solennizzare ancora una volta la firma del gemellaggio della Parrocchia reggina con il Santuario di Santa Maria del Bosco a Serra San Bruno, sottoscritto nel giugno 2023; e quindi, il pellegrinaggio a Serra dei fedeli di Reggio nel maggio scorso servito a cementare l’unione spirituale delle due comunità di credenti devoti del santo Certosino Bruno di Colonia, con l’intento di crescere in “un sodalizio di fraternità nell’amore a Cristo e di preghiera nella devozione a San Bruno, fratello universale”.
Il gemellaggio è basato anche sulla circostanza che la chiesa di San Bruno di Reggio sorge nel luogo sul quale, tra il 1089-1090, il monaco certosino sostava in preghiera nel periodo in cui nel quadro di un piano di “traduzione” nel sud italiano dei riti greci in lingua latina, si trovavano ospiti di Reggio sia papa Urbano II che il Conte Ruggero dei Normanni. Ed è storia della parrocchia reggina, che su richiesta del conte Ruggero, papa Urbano II aveva proposto ed i Canonici locali avevano eletto Bruno arcivescovo di Reggio, sede metropolitana cui erano soggette quasi tutte le diocesi della Calabria, perché priva del titolare. Ma il monaco certosino cortesemente rifiutò l’incarico per amore della sua vocazione contemplativa. In seguito richiese e ottenne il permesso di ritirarsi in solitudine tra i boschi nelle adiacenze di Arena e Stilo, dove a somiglianza della grande Chartreuse già eretta a nord-est di Grenoble, il monaco Bruno si prodigò ad erigere prima un eremo (di Santa Maria) e poi un monastero (dedicato a Santo Stefano) divenuto noto come la Certosa di Serra San Bruno, oggi celebre in tutto il mondo.
A conclusione della santa messa in ricordo della storica visita di Priore e Rettore di Serra San Bruno, il parroco mons. Angelo Casile donerà agli illustri Ospiti due Olivi bianchi della Vergine Maria, alberelli di Leucocarpa o Leucolea, affinché siano piantumati nella Certosa e nel Santuario. Un altro Olivo bianco sarà impiantato nel cortile della chiesa reggina. Noto anche come “Olivo bianco della Madonna”, questa pianta serviva anticamente per produrre l’olio trasparente che andava ad alimentare le lampade delle chiese, poiché non causava fumo. Nel tempo questo olio non è stato più utilizzato e dunque, si erano perse le tracce dell’Olivo bianco della Madonna che ha rischiato l’estinzione. Di recente è partito un progetto per far rinascere questa storica pianta in Italia.
Domenica 6: il grande giorno della Festa
Domenica 6 ottobre sarà il grande giorno finale della Festa di San Bruno. La mattinata si aprirà alle ore 10 con una celebrazione eucaristica per famiglie e bambini, presieduta da don Roberto Aparo, parroco dei SS. Giovanni Nepomuceno e Filippo Neri in Reggio Calabria, durante la quale verranno benedette le tradizionali panelle di San Bruno. Alle 11:30 seguirà la supplica alla Beata Vergine Maria durante la celebrazione eucaristica presieduta don Vincenzo Pizzimenti, Vicario episcopale dell’Ordinariato Militare per l’Italia. Nel pomeriggio alle 17:45, la comunità si riunirà nuovamente per la Preghiera del Rosario e l’Affidamento a San Bruno, prima della messa solenne delle 18:30 celebrata da Vittorio Luigi Mondello, arcivescovo emerito di Reggio Calabria.
Quest’anno il tema della Feste di San Bruno è tratto da una delle sue significative riflessioni di fede: “Dio dona ai suoi figli la pace che il mondo ignora, e la gioia nello Spirito Santo”.
L’avvio della festa oggi avverrà alle ore 17:45 con la Preghiera del Rosario e la Novena, seguite alle 18:30 dalla celebrazione eucaristica presieduta da don Vincenzo Pace, Amministratore parrocchiale di S Maria Regina della Pace in San Leo di Pellaro. Nel Teatro alle 19:45 sarà proiettato il docufilm “San Bruno. Padre dei Certosini”, dedicato alla vita del Santo, e la serata si concluderà con una cena comunitaria.