“L’eterna lotta, mia e di Nik Spatari finché è stato in vita, contro la sordità e l’incompetenza delle istituzioni, per difendere e non permettere che venga oltraggiato un luogo unico al mondo come MUSABA, non finisce mai. Questa volta trovo un muro di non collaborazione e di ostilità nel Comune di Mammola, che avrebbe invece tutto l’interesse nel tutelare MUSABA, che, grazie allo straordinario, quotidiano numero di visitatori, costituisce una risorsa, turistica ed economica, per tutto il territorio”. Comincia così lo sfogo social di Hiske Maas, artista olandese e dolce metà di Nik Spatari, morto qualche anno fa. I due rappresentano il vero simbolo del sito di Mammola.
I fatti
Maas, che ora ha la gestione del sito, è arrabbiata per le ultime novità in merito ai lavori. E ripercorre i fatti. “Nel 2021 il nostro amico Antonino Spirlì, ex presidente pro tempore della Regione Calabria, riuscì ad ottenere un contributo di €185.000 per primi interventi di consolidamento e di messa in sicurezza dei versanti su cui sorge l’antico monastero MUSABA. Nel corso di un sopralluogo da parte del Sindaco di Mammola e dell’ingegnere che avrebbe realizzato il progetto, io indicai i lavori da fare, mirati certamente alla messa in sicurezza del sito, ma anche rispettosi dell’integrità del verde e della natura circostante. Il progetto redatto, invece, tra l’altro mai da noi visionato, non solo non ha rispetto della natura, ma prevede dei lavori assurdi sulla proprietà privata di Spatari/Maas. L’impresa di Catanzaro che ha vinto la gara d’appalto non si è mai vista, perché i lavori sono stati affidati ad un’impresa di Gioiosa, forse non adatta ad operare in un sito così particolare e che non ascolta le mie indicazioni”.
“Insomma: stanno facendo dei lavori inutili e brutti, tra i quali, per dire, una rete che imbriglierebbe tutta la collina, oltre che un muretto di un metro che toglierebbe spazio al parcheggio. Non mi paiono lavori “da 185.000 euro”, ma lavoretti rabberciati che deturperebbero la bellezza e l’unicità dell’accesso a MUSABA. Per questo faccio appello alle Autorità e all’Opinione Pubblica, perché mi aiutino a tutelare MUSABA, a difenderne la bellezza artistica e paesaggistica e a rispettare sessant’ anni di lavoro appassionato, di Nik Spatari e mio per MUSABA, per la Calabria e per l’umanità”, si chiude lo sfogo.