Martina Gentile, figlia dell’ex maestra Laura Bonafede, amante storica di Matteo Messina Denaro, resta ai domiciliari. La giovane donna era arrestata per aver aiutato il capomafia durante la latitanza, per averne gestito le comunicazioni riservate e per esserne stata fedele emissaria. Il tribunale del riesame di Palermo ha respinto l’istanza di revoca della misura cautelare avanzata dal legale della ragazza. La Gentile, tra l’altro, si era resta protagonista anni fa di un necrologio in cui si dichiarava fiera di essere la nipote del boss Leonardo Bonafede.
In base a quanto emerge da numerosi pizzini sequestrati al boss, la Gentile era molto legata all’ex ricercato e per lui era come una figlia. Interrogata dal gip dopo l’arresto, ha scelto di non rispondere, ma ha voluto fare dichiarazioni spontanee. Ha semplicemente detto di essere stata affezionata a Messina Denaro quand’era bambina, ma di aver capito che quell’affetto lui non lo meritava.
Martina Gentile, il cui padre naturale sta scontando due ergastoli per omicidio, ha raccontato di aver visto il vero volto del boss e di aver appreso della sua relazione con la madre solo di recente. Anche per questo avrebbe cercato di prendere le distanze dall’ambiente in cui era cresciuta andando a insegnare a Pantelleria, lasciando il suo paese, Campobello di Mazara e iniziando un percorso di legalità. Il tutto, ha spiegato, attraverso colloqui con assistenti sociali e associazioni antimafia.
La Procura dei minori ha chiesto che le venga revocata la potestà genitoriale. La figlia, una bimba di due anni e sei mesi, verrebbe in tal caso affidata a una comunità. Il timore è che la piccola possa essere educata ai disvalori mafiosi. Questo, probabilmente, il motivo per cui Gentile ha dichiarato di voler prendere le distanze dal suo passato.