“Chiediamo se i vertici Rai siano a conoscenza di quanto accaduto a proposito dello speciale di Rainews 24 su Messina Denaro realizzato dall’inviata Valeria Ferrante e quali iniziative intendano assumere al fine di tutelare il lavoro giornalistico della inviata Valeria Ferrante, considerata la delicatezza della questione. Vogliamo altresì esprimere la nostra più sentita solidarietà e vicinanza alla giornalista“. È questa la richiesta di un atto di sindacato ispettivo dei componenti Pd della commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai.
Il tutto è partito dalla “diffida della legale Lorenza Guttadauro, anche nipote del boss Matteo Messina Denaro, rispetto ad una registrazione di una sua conversazione telefonica già andata in onda pochi giorni dopo l’arresto del capo mafia negando di aver dato il consenso alla messa in onda della stessa“. Secondo i componenti Pd della Vigilanza l'”atteggiamento da parte dell’avvocata Guttadauro sembrerebbe aver creato imbarazzo nella testata del servizio pubblico, con il serio rischio di mortificare il lavoro della giornalista e di esporla oggettivamente a pericoli ulteriori per quel che riguarda il suo lavoro“.
Sulla questione è intervenuta anche Mari Albanese, responsabile del dipartimento “Antimafia sociale” del PD Sicilia per esprimere solidarietà alla giornalista palermitana Valeria Ferrante. “La libertà di stampa – dice Albanese – è un diritto inalienabile. La diffida da parte di Lorenza Guttadauro, nella duplice veste di nipote e avvocato del boss Matteo Messina Denaro è inaccettabile e soprattutto pericolosa. Il tentativo di mettere il bavaglio alla libertà di parola ed espressione ci riporta dentro al vortice degli anni più’ bui di cosa nostra. Quando il coraggio delle inchieste era tra i nemici numero uno della mafia“.
