Tredicenne suicida a Palermo, emergono nuovi dettagli: “aveva cambiato scuola”

Le indagini dei Carabinieri di Palermo hanno portato alla scoperta di importanti dettagli che potrebbero spiegare la morte del ragazzo: pare che la scuola avesse segnalato tutto alla famiglia

StrettoWeb

Emergono nuovi importanti dettagli sulla tragedia che ha toccato Palermo e l’Italia intera: quando a scomparire infatti, è solo un ragazzino che ha deciso di farla finita, il dolore è doppio e il sistema va in corto circuito. Qualcosa, nella società, si è appunto rotto se un 13enne si taglia le vene per colpa dei bulli. O almeno, secondo quanto riportato finora, il movente sarebbe quello. La tragica morte di Gabriele M. risale allo scorso sabato e sarebbero stati proprio i genitori del giovane, rientrati a casa, a trovarlo morto.

I carabinieri continuano ad indagare sulla terribile vicenda ed hanno sequestrato tutti i dispositivi elettronici del minore per cercare le tracce – o la conferma – di quel bullismo che lo avrebbe portato alla morte. Sulle chat tra alunni e genitori infatti, compariva più volte la parola “gay” associata a Gabriele, quasi a deriderlo: sarà però l’Autorità Giudiziaria a dare le risposte definitive. Sono stati intanto aperti due fascicoli, uno da parte della Procura dei minorenni e l’altro da parte della Procura della Repubblica per “istigazione al suicidio”.

Il dirigente scolastico dell’Istituto Vittorio Emanuele Orlando frequentato da Gabriele, Maria Letizia Russo, resta in silenzio sull’accaduto: “c’è un’indagine in corso, non posso rilasciare dichiarazioni”. Dalla scuola fanno però sapere che la situazione del ragazzino era già stata segnalata ai genitori; un altro dato importante è che l’alunno aveva cambiato scuola, frequentando la prima media alla scuola Pecoraro, trasferendosi poi alla Vittorio Emanuele Orlando.

Lo scorso anno aveva avuto un colloquio con lo psicologo, ma “è prassi quando un alunno viene da un’altra scuola”. Mercoledì 15 novembre però, era stato fissato un altro colloquio. Domani gli alunni della scuola media torneranno tra i banchi, tranne i compagni di Gabriele: “il ragazzo era integrato a scuola – raccontano. Andava anche bene, aveva buoni voti”. Una vita spezzata ancor prima di cominciare, un altra probabile vittima della malvagità umana.

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