Test di medicina, scoppia lo scandalo: risposte vendute a 20 euro

La delicata questione sulle presunte irregolarità ha portato a un esposto in Porcura e al ricorso al Tar

StrettoWeb

Test di medicina, scoppia il caso: molti sono i candidati che, annualmente, si impegnano con grande forza di volontà per superare le prove d’ammissione alla facoltà di medicina. Domande difficilissime, che richiedono una preparazione dettagliata e puntigliosa. Molti quindi sono anche gli esclusi: sono una minima parte infatti, riesce a superare i test d’ingresso e a frequentare il corso di studi. La buona riuscita risulta così difficile che, in tanti, cercano di trovare sotterfugi: ed è qui che scoppia il caso, a seguito della denuncia degli avvocati dello studio legale Leone – Fell & C.

Per tale motivo è stato presentato un esposto in Procura e un ricorso al Tar per le graduatorie giudicate false. Un caso mediatico, che ha già sollevato molteplici polemiche: qualcuno, pare, avrebbe pagato migliaia di euro per iscriversi a un corso di preparazione che “permetteva di conoscere in anticipo le domande del test”, altri invece hanno trovato “il gruppo giusto su Telegram per avere una soffiata sulle presunte domande” pagando 20 euro. Secondo lo studio legale, queste sono solo alcune delle irregolarità presentate in questa prima edizione del Tolc, la nuova modalità di accesso alla facoltà di medicina.

Gli avvocati in questione, parlano di “inadeguatezza dei controlli da parte del Cisia e di espedienti che moltissimi candidati di diverse scuole di preparazione ai test di ammissione hanno escogitato per divulgare i quesiti e le relative soluzioni oggetto della prova d’esame, falsando irrimediabilmente gli esiti della prova. Il ministero dell’Università e della Ricerca, a seguito del presunto scandalo, chiederà a Cisia, il Consorzio che si occupa della gestione dei test, i dovuti chiarimenti sul regolare svolgimento delle prove di ingresso. Non ci resta che attendere i prossimi sviluppi.

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