Stadio Pellaro, continua il botta e risposta: l’ex Presidente replica

Il signor D'Aleo, sempre tramite StrettoWeb, ha voluto nuovamente rispondere a Roberta Sofi

StrettoWeb

Continuano i “colpi” a distanza tra Salvatore D’Aleo e Roberta Sofi per quanto concerne la questione calcistica pellarese. Il primo, rifondatore del club da qualche anno, si è sfogato circa le vicende del campo sportivo; la seconda ha risposto rivendicando i sacrifici e le spese che la polisportiva fondata da suo padre si è dovuta sobbarcare in questi anni. Ora il signor D’Aleo, sempre tramite StrettoWeb, ha voluto nuovamente rispondere.

“Egregio Direttore – comincia la sua riflessione – se lo ritiene opportuno vorrei rispondere non alla signora Sofi, che giustamente ha voluto controbattere sulla questione campo di Pellaro, ma in generale a quello che viene ribadito. Tra le cose che ritengo più antipatiche è controbattere ad una risposta su una richiesta. Lo farò con molta mestizia come sign. D’Aleo”.

  • Primo.
    Pietro è stato un mio amico, giocatore ed allenatore della Pro Pellaro che insieme a Imbalzano ed altri hanno costruito con la Pellarese qualcosa di encomiabile. Nella intenzione della attuale dirigenza vi è infatti la volontà di chiedere che una tribuna sia intitolata proprio a lui.
  • Secondo.
    Il problema di un campo da gioco, come d’altronde per la Pellarese, è attuale ed importante anche per una realtà sportiva come la Pro Pellaro, molto legata al territorio. Al di là di altri problemi di questa giunta (e non sono pochi), che non giustificano ritardi, ad oggi di 4 anni, su un progetto già approvato e con fondi economici già quantificati.
  • Terzo.
    Io nel 2013 non ero in organico Pro Pellaro e quindi su quanto avvenuto in tale periodo mi tiro fuori.
  • Quarto.
    Ho invece resuscitato una società morta nel 2016, comprando un titolo, con altri amici ,”senza cambiamenti repentini”, ma ridandogli credibilità storica con l’ottenimento della Benemerenza nel 2019, due targhe disciplina, playoff, etc. Da qui è ripartita ed ha avuto continuità. Se questo è “opportunismo”, me lo faccio tutto mio.
  • Quinto.
    Le concessioni, non solo questa, sono state date nel 2013.S cadranno nel 2025. Ben… 12 anni, in cui, premetto, la Pellarese ed altre non hanno chiaramente “colpe”, ma che gestiscono anche con costi annuali alti e generando sport. La mia perplessità è che, a monte di un regolamento comunale che declina una concessione massima triennale, dei signori commissari allora decisero altro e mai si pensò ad una revisione che fosse più aperta a tutte le società reggine.

“Ma tutto ciò non avrebbe inficiato nulla se non ci fosse stata la necessità annuale per questa Pro Pellaro, che “purtroppo” ancora esiste, di dover recepire campi ove far giocare i grandi… ma anche i piccoli, pagare cifre abbastanza alte ai concessionari, sperare che questi abbiano il terreno disponibile. Poi, come diceva un testo musicale, effettivamente… “tutto il resto è noia…” Attendiamo”, conclude D’Aleo.

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