Gesto disperato: dipendente del Consorzio di Bonifica minaccia di darsi fuoco a Corigliano-Rossano

L'uomo, padre di 3 figli, ha visto nel gesto disperato l'unica via d'uscita dalla sua difficile situazione economica: non percepisce lo stipendio da ben sei mesi

StrettoWeb

Sirene spiegate all’alba di questa mattina a Corigliano-Rossano: il perché è presto detto. Un uomo, dipendente dell’ex Consorzio di Bonifica dell’Alto Jonio Cosentino (ora confluito nel Grande Consorzio di Calabria) ha dato voce alla sua disperazione con un gesto estremo. Salito in cima all’edificio della centrale idroelettrica del Cino, di proprietà consortile, in contrada Insiti, ha provato a darsi fuoco armato di tanica di benzina e di accendino. La disperazione dell’uomo si spiega nella mancata percezione dello stipendio da ben sei mesi: l’uomo, padre di famiglia con tre figli a carico, non ce l’ha più fatta per colpa della difficile situazione economica che sta attraversando.

Ha minacciato di cospargersi di benzina e di appiccare il fuoco per protesta, soprattutto per la posizione che occupa all’interno del consorzio: il dipendente infatti, ha un contratto a tempo determinato da ben 14 anni.  A seguito di una lunga ed estenuante trattativa con le forze dell’ordine, l’operaio si è lasciato convincere anche dall’arrivo del commissario del consorzio di bonifica di Trebisacce ed ha desistito. Presenti sul posto, oltre ad altri dipendenti, anche i Vigili del Fuoco e i soccorritori che si sono occupati dell’uomo una volta sceso dal tetto.

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