Strage di Cutro: inaugurato monumento in memoria dei migranti morti nel naufragio

E' stata inaugurata oggi una lapide voluta dal Consiglio comunale di Cutro

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E’ stata inaugurata oggi una lapide voluta dal Consiglio comunale di Cutro, a pochi passi dalla spiaggia di Steccato dove c’è stata la strage del 26 febbraio scorso in cui sono morti 90 migranti (una decina sono ancora dispersi). Sul marmo è inciso il seguente testo: “il 26 febbraio del 2023 è avvenuto un naufragio con gravi perdite di vite umane, poveri migranti che, nel percorrere le vie del mare a bordo di un barcone, cercavano un futuro di riscatto e libertà. Un avvenimento così tragico ci richiama ad esercitare il senso di umanità, di solidarietà e accoglienza nel nome del prossimo e del più alto ideale della fratellanza umana. Alla memoria dei morti e ai sopravvissuti sia dedicato ogni giorno un nostro pensiero e un nostro atto di amore. Questo naufragio ci serva da monito a impedire che trafficanti e scafisti di esseri umani senza scrupoli possano mettere a rischio la vita di migranti disperati: per tutti i giorni che verranno sia ricordo e sia pietà a futura memoria”.

Il presidente Mancuso: “mai più altri Cutro”

“Quanto accaduto il 26 febbraio resterà impresso nella memoria collettiva. Non solo perché è una delle pagine più drammatiche dei migranti affogati nel Mediterraneo, ma anche perché ci auguriamo che, dopo questa tragedia, si dia inizio ad una politica europea, per contrastare questo fenomeno, non più ideologica e saltuaria, ma unitaria, incessante, concreta”. L’ha detto il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, che ha partecipato all’inaugurazione del monumento commemorativo del tragico naufragio a Steccato di Cutro.

Ha aggiunto: “La generosa solidarietà che la Calabria ha dimostrato al mondo intero, in una circostanza in cui hanno perso la vita 89 migranti, mentre ancora si cercano i dispersi lungo la costa crotonese, chiede fortemente che non ci siano mai più altri Cutro. Sia questa la preoccupazione prioritaria di tutte le forze politiche, dinanzi all’aumento esponenziale delle cifre della disperazione (20mila arrivi a fronte dei 6.500 dell’uguale periodo nel 2022) destinate a lievitare con l’arrivo dell’estate”.

Mancuso evidenza: “ciò che è accaduto a ridosso delle coste crotonesi, scuote le coscienze e chiede all’Unione Europea massima attenzione, per la salvaguardia di chi fugge da guerre civili e religiose. Il Governo ce la sta mettendo tutta, per sanzionare pesantemente i trafficanti di esseri umani e regolare i flussi migratori, dando risposte al bisogno di immigrati nel sistema economico. Ma è l’Europa che deve, se non si vogliono svilire i suoi valori fondanti, incaricarsi della protezione delle frontiere e dell’intera area Schengen, assicurare, assieme agli Stati più esposti, accoglienza e integrazione e dotarsi di una strategia per sostenere la cooperazione allo sviluppo dei Paesi da cui le persone fuggono”.

Il Presidente del Consiglio della Calabria ha sottolineato: “a fronte di un fenomeno così complesso, la cui governabilità non può essere scaricata solo sull’Italia e sulle regioni come la Calabria che nel 2022 ha accolto 18mila migranti, le polemiche andrebbero archiviate all’istante. Sfide come le migrazioni e il cambiamento climatico, come sostiene il presidente Mattarella, richiedono un comune impegno. In una visione di solidarietà internazionale, la Calabria ha fatto e continua a fare la propria parte. Ma è chiaro che – ha concluso -,   visti i continui arrivi che fanno della Calabria terra di primo approdo, da soli a fronteggiare gli sbarchi, se l’Europa non supera lo scarto tra intenti enunciati e provvedimenti concreti, Comuni, Prefetture, Croce Rossa, Protezione Civile, Capitaneria di Porto e volontari, non possono reggere”.

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