Il 16 marzo dinnanzi la prefettura di Reggio Calabria, la Polizia Penitenziaria sta protestando per avere “più sicurezza e piu’ dignita”. La “Unisci la tua voce al nostro grido d’allarme davanti ad un’amministrazione matrigna che continua, dove lei fallisce, a rimanere indifferente chiedendo sacrifici alla Polizia Penitenziaria”.
Sono tanti i punti che gli agenti evidenziano quali ad esempio:
- “le continue minacce e aggressioni nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria,
- la grave carenza di organico nei vari ruoli di Polizia Penitenziaria e la necessità di un adeguamento della pianta organica,
- l’assenza di figure professionali quali educatori, assistenti sociali, psicologi, medici, che permettono di perseguire l’obiettivo rieducativo della detenzione
- la presenza di numerosi detenuti affetti da patologie psichiatriche rilevanti che l’istituto reggino non è in grado di assistere e ancora
- l’illusorietà di una caserma agenti… mai realizzata!
- assenza di collegamenti pubblici su strada tra la città metropolitana di Reggio Calabria, Villa San Giovanni e l’istituto penitenziario
- le fatiscenti condizioni dei luoghi lungo tutto il tragitto che attraversa un’area gravemente compromessa ed in pieno degrado urbanistico
- la mancata applicazione degli accordi locali e
regionali sottoscritti, in totale assenza di dialogo fra le figure
professionali preposte e le organizzazioni sindacali.
Difendiamo i nostri diritti!!!.. Difendiamoi nostri diritti!!..”. E quanto afferma la segreteria provinciale Sinappe Arghillà.
Gli agenti di Polizia Penitenziaria dopo la protesta sono stati accolti dal Prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani che ha affermato agli agenti che “farà una vista all’interno del carcere di Arghillà e di San Pietro anche se i problemi maggiori sono ad Arghillà e nei prossimi giorni farà un intervento con gli organi regionali a livello regionale e porterà il problema di Arghillà al Comitato dell’ordine e la sicurezza pubblica” sono queste le parole rilasciate ai microfoni di StrettoWeb proprio dagli agenti di Polizia Penitenziaria.