Ucciso durante la festa dei Mondiali 2006 per vendetta: dopo 17 anni la svolta nelle indagini

Urtò con la bandiera il fratellino di due camorristi durante la festa dei Mondiali del 2006: dopo 17 anni arriva la svolta nell'omicidio di Michele Coscia

StrettoWeb

Un momento di gioia si era trasformato in tragedia. Era la notte del 9 luglio 2006, quella della festa sfrenata dopo la vittoria dei Mondiali da parte dell’Italia, dopo il rigore di Fabio Grosso che fece scendere in piazza chiunque in ogni parte della penisola.

A Napoli, durante i festeggiamenti, Michele Coscia pluripregiudicato e fratello di un ras, urtò con una bandiera il fratellino di due camorristi, Luigi e Nicola Torino, figli di Nicola Torino, braccio destro del boss Salvatore Lo Russo, ritenuti due elementi di spicco dell’omonimo clan che ha prima gestito gli affari e poi seminato morte al rione Sanità nella faida contro i Misso.

Fu quello l’episodio scatenante la vendetta che portò all’omicidio di Coscia e all’attuale arresto dei due fratelli Torino. A fare luce sulla vicenda sono stati i carabinieri della Compagnia Vomero. Un testimone oculare, che era in compagnia della vittima, raccontò che Coscia colpì il ragazzino mentre era seduto su uno scooter, davanti a un bar di corso Chiaiano. Il ragazzino reagì insultando Coscia il quale colpì il parabrezza del motociclo, rompendolo. L’amico di Coscia offrì anche un risarcimento da 100 euro, ma il ragazzino rifiutò i soldi.

L’amico di Coscia tornò successivamente al bar nel quale vide il ragazzino indicare a delle persone che erano insieme con lui su tre scooter colui che l’aveva colpito e rotto il parabrezza dello scooter: una di queste, poi identificata, cominciò a sparare diversi colpi di pistola contro Coscia, ferendo alle gambe un altro amico della vittima e una ragazza. Dall’autopsia emerse che la Coscia era stato raggiunto da ben sette proiettili.

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