E’ morto uno dei presunti scafisti del caicco carico di circa 180 migranti naufragato a un centinaio di metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro. Lo hanno accertato gli investigatori della Polizia e i militari della Sezione operativa Navale di Crotone della Guardia di finanza. L’uomo, un 30enne di nazionalità turca, è stato identificato grazie alle dichiarazioni dei superstiti ed individuato tra le vittime del naufragio grazie al riconoscimento degli stessi naufraghi.
Nel corso dei sopralluoghi effettuati sul luogo del naufragio, una pattuglia della Guardia di finanza, nei pressi di una strada interpoderale adiacente alla spiaggia di Steccato di Cutro, ha trovato alcuni stralci di un documento riconducibile ad un cittadino di origini turche nato nel 1995. In sede di sommarie informazioni rese dai superstiti, diversi testimoni hanno riconosciuto l’uomo raffigurato sul documento come lo scafista che si alternava con gli altri alla guida dell’imbarcazione, riparando in alcuni casi i guasti meccanici verificatisi ai motori del natante durante la navigazione.
Personale della Squadra mobile e del Servizio centrale operativo, congiuntamente con i militari della Sezione operativa navale della Guardia di finanza di Crotone, nel corso delle indagini, hanno pertanto attivato le ricerche in ambito nazionale ed internazionale, attraverso l’inserimento dei dati del fuggitivo nelle banche dati in uso alle forze di polizia. Il 3 marzo scorso, la polizia austriaca, nel corso di un controllo di polizia, ha fermato il cittadino turco in quanto sprovvisto di documenti d’identità.
Una volta identificato, dal controllo del nominativo nella banca dati Sis II, è emerso l’inserimento fatto dalle forze dell’ordine. Sulla base delle informazioni ricevute dall’Austria, l’Unità italiana della Rete europea di ricerca latitanti Enfast (European Network Fugitive Active Search Teams) attiva presso il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia della Direzione centrale della Polizia criminale, ha cresto un immediato scambio informativo con l’omologa Unità Fast austriaca, coordinandone le attività di ricerca sul campo fino a giungere all’arresto del latitante a Graz. Sono già state avviate le procedure per la consegna alle autorità italiane.
L’indagato è stato fermato in esecuzione del mandato di arresto europeo emesso dal Tribunale su richiesta della Procura di Crotone, e si trova attualmente in un centro di detenzione in Austria, in attesa del completamento dell’iter per la consegna all’Italia.