Gianni Infantino è stato rieletto a capo della Fifa per il prossimo quadriennio, fino al 2027. Trattasi del suo terzo mandato. Infantino, 52 anni, era candidato unico alla sua successione. “Vi amo tutti”, ha detto il presidente uscente ai 211 delegati presenti al Congresso Fifa, in corso a Kigali, in Ruanda. Infantino è svizzero ma le sue origini sono in realtà legate a Reggio Calabria, paese di nascita del padre. Quando fu eletto la prima volta, nel 2016, disse pubblicamente di voler dedicare la vittoria “a mio padre che a Reggio mi ha insegnato tutto nella vita, mi ha dato i valori e tanto affetto. Mia mamma si è messa a piangere dal momento dell’elezione e penso stia ancora piangendo il giorno dopo…”.
Tornando ad oggi, il capo della Fifa ha parlato dei traguardi raggiunti e da raggiungere: “vi avevamo promesso i Mondiali migliori di sempre e lo abbiamo fatto, vi avevamo promesso che avremmo aumentato i ricavi della Fifa, che l’avremmo resa più trasparente, che avremmo riguadagnato la fiducia degli sponsor. Ci eravamo prefissati di raggiungere quota 6,4 miliardi di dollari: siamo arrivati a 7,5 e non si raggiungono queste cifre se non sei un’organizzazione solida e forte, in cui tutti credono”.
“Quello che vi abbiamo promesso era di continuare a lavorare con onestà, per proteggere il calcio, le nostre Federazioni, i nostri tifosi di tutto il mondo. Il calcio è simbolo di gioia, felicità, pace, il calcio unisce il mondo. E ci sono tante cose che non vediamo l’ora di fare: siamo qui per organizzare competizioni e far crescere il calcio. Sento dire che c’è troppo calcio ma nella maggior parte del mondo non è così e quando si vede la passione per il calcio, bisogna fare qualcosa: la Fifa Arab Cup, per esempio, è stata un successo incredibile”.