Domani sera Crotone e Catanzaro saranno in campo per il derby calabrese del girone C di Serie C. Un palcoscenico importante, per il calcio regionale, tra due squadre che stanno dominando il raggruppamento di terza serie, anche se la promozione dei giallorossi è sempre più probabile dopo il grande campionato condotto. La sfida arriva a qualche settimana dal disastro di Cutro e forse anche per questo la gara è stata definita “partita della pace e della solidarietà”, come ha affermato in una nota Nicola Fiorita.
Il Sindaco di Catanzaro ha ricevuto, afferma, “il garbato e gradito invito del sindaco della città di Pitagora a seguire la partita insieme con lui allo ‘Scida’. Al collega Voce, con cui ho avuto il piacere di condividere ieri la presenza alla grande manifestazione di Cutro, voglio oggi rivolgere un ringraziamento sentito e non formale per l’invito, anche perché il grave lutto che lo ha colpito di recente negli affetti più cari non gli impedito di compiere comunque il gesto di cortesia personale e istituzionale”.
“Peraltro, sarebbe stata l’occasione per vedere simbolicamente unite anche nello sport due città che, insieme con il resto della fascia del medio Jonio, hanno vissuto fianco a fianco nei giorni scorsi ben altre e tragiche circostanze, dando prova di saper condividere unità di intenti, spirito di solidarietà, senso di umanità, al punto che la stampa nazionale ha reso omaggio a questa parte di Calabria definendola senza mezzi termini “l’Italia migliore”.
“Sarei stato felice, dunque, di essere a Crotone ma sono certo che il collega Voce mi comprenderà se dico che sono il sindaco di Catanzaro ma sono anche e da sempre un tifoso del Catanzaro. Ed è in questa veste che lunedì sera sarò al “Ceravolo”, in curva, con la mia gente a guardare il maxi schermo, unica alternativa al divieto di trasferta che le autorità competenti hanno previsto. Lo farò, ovviamente, con lo stesso spirito con cui insieme con il sindaco di Crotone abbiamo inteso vivere la partita del girone di andata e cioè all’insegna dei valori della sport ma soprattutto della fratellanza tra calabresi figli della medesima terra”.