Reggio Calabria: deleghe della Città Metropolitana. Versace: “ecco cosa penso”

Reggio Calabria: deleghe della Città Metropolitana. Versace: "spero che Occhiuto si decida ad aprire tavolo discussione"

StrettoWeb
“Sulle deleghe trasferite dalla Regione Calabria purtroppo siamo in una fase di stallo. Da nove anni siamo in attesa di una legge. Il governo regionale Oliverio aveva scritto una leggina con l’impegno, entro il 31 dicembre del 2015, a procedere a una legge ordinaria del Consiglio regionale. Ma non è stato fatto nulla in quella fase, né con Iole Santelli. E nulla è stato fatto ad oggi col presidente Occhiuto, nonostante tutti abbiano sempre detto che le funzioni sono vitali per la buona amministrazione di questo Ente intermedio tra Regione e Comuni”. Così alla Dire il sindaco facente funzioni della Città metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, sulla situazione collegata al trasferimento delle funzioni delegate dalla Regione all’Ente metropolitano. “In maniera collaborativa con la Regione Calabria, stiamo provando anche a dare dei suggerimenti su questa legge che – ancora Verscae – dovrebbe essere votata in Consiglio regionale. Auspico che questo non venga visto come una posta messa in palio da una parte politica, ma come un qualcosa che può essere messo a disposizione dei nostri concittadini, altrimenti continueremo a perdere finanziamenti perché non abbiamo le funzioni e le competenze”.
L’auspicio del sindaco metropolitano è che “il governatore Occhiuto prima o poi si decida ad aprire questo tavolo di discussione”. “Ho dato la mia disponibilità a non essere presuntuoso nell’avere tutte le funzioni che in questo momento spetterebbero alla Città metropolitana, possiamo anche ragionare per piccoli step. Penso, ad esempio, al trasporto pubblico e all’agricoltura. Non si andrebbe a scompaginare le funzioni della Regione: trasferire le funzioni non significa far scomparire l’assessorato all’Agricoltura o l’assessorato ai Trasporti. E’ diverso: noi ci occuperemo di quella che è la nostra programmazione territoriale, accogliendo – conclude – le istanze che vengono dal nostro territorio”.

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