“Nessun nuovo decreto per inviare armi all’Ucraina”, il messaggio dal Governo è chiaro: “ecco perché”

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L’operazione armi all’Ucraina è in stand-by, assicurano più fonti di governo, “solo e soltanto perché prima è necessario coordinarci con la Nato ed entrare nel dettaglio delle richieste militari dell’Ucraina. Solo allora si capirà cosa serve a Kiev e quali armamenti potremo fornire”

“Non c’è al momento allo studio alcun nuovo decreto per inviare armi all’Ucraina. E’ questo il messaggio che arriva da Palazzo Chigi e che ha approfondito nel dettaglio “Il Messaggero”. I motivi, però, sono diversi da quelli che si potrebbero immaginare, al netto delle pressioni di Salvini e Berlusconi degli ultimi giorni relativamente a uno stop definitivo di invio delle armi per provare a trattare. Su questo Meloni è categorica e proseguirà nella linea Draghi: “l’Italia continuerà a sostenere anche militarmente Kiev. La pace si ottiene consentendo all’Ucraina di difendersi”. L’operazione armi all’Ucraina è in stand-by, assicurano più fonti di governo, “solo e soltanto perché prima è necessario coordinarci con la Nato ed entrare nel dettaglio delle richieste militari dell’Ucraina. Solo allora si capirà cosa serve a Kiev e quali armamenti potremo fornire”.

Dunque, il messaggio è chiaro: niente armi non perché non si vuole più ma perché è necessario coordinarsi con la Nato per gli aiuti. L’Ucraina vuole maggiore difesa aerea, ma l’Italia non è abbastanza fornita di questo aspetto; e poi c’è da completare la fornitura di armi del quarto e quinto decreto, prima di procedere al sesto.

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