Reggio Calabria, Aloisio (Confesercenti) sul green pass obbligatorio: “un contesto di insostenibile indeterminatezza che si aggiunge a una crisi economica devastante”
E’ duro l’intervento di Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti di Reggio Calabria: “dal 1 febbraio scatta l’obbligo del green pass base per l’accesso ai negozi considerati “non essenziali” tra cui, ad esempio, negozi di abbigliamento, tabacchini, gioiellerie. Abbiamo chiesto – sottolinea- che ci fossero chiare regole sulle modalità di controllo da parte degli esercenti interessati alla nuova norma. Bene, questa la risposta presente nel sito del Governo sul punto in questione: “I titolari degli esercizi per i quali è richiesto il green pass base non devono effettuare necessariamente i controlli sul possesso del green pass base all’ingresso, ma possono svolgerli a campione successivamente all’ingresso della clientela nei locali.” Un classico caso dove la risposta ad un quesito invece di fare chiarezza genera ulteriore confusione. Se da questa risposta risulta acclarato che gli esercenti sono esentati dal fare i controlli all’ingresso ma “possono”, quindi non “devono”, svolgerli a campione successivamente all’ingresso della clientela, cosa succederà se le forze dell’ordine preposte al rispetto delle regole, troveranno una persona senza green pass all’interno di un’attività commerciale dove sarebbe necessario? La domanda –rimarca– non è banale perché le norme prevedono sanzioni non soltanto ai trasgressori, coloro che risultano senza green pass, ma anche ai proprietari delle attività. Ancora una volta l’incertezza e l’approssimazione regnano sovrane. Delle due l’una: o gli esercenti non essendo tenuti a fare i controlli non potranno essere sanzionati nel momento in cui si troverà un trasgressore all’interno delle loro attività e quindi non si vede il perché dell’esistenza della norma che prevede la loro sanzionabilità, oppure, anche se dalla risposta nelle Faq del Governo risulta chiaro che non sono obbligati a fare i controlli all’ingresso, né sono tenuti a farli all’interno, ove ci fosse un trasgressore potranno comunque essere sanzionati per cui questa sorta di “esenzione al controllo” riportata nella risposta non ha ragione di esistere. Questa la condizione degli imprenditori oggi, chiamati ad operare in condizioni difficilissime senza aver chiaro cosa devono fare e come si devono comportare per non rischiare di incorrere in sanzioni e chiusure. Un contesto di insostenibile indeterminatezza che si aggiunge a una crisi economica devastante. Una situazione che non è più possibile subire passivamente e in silenzio”, conclude.