Uno dei luoghi più belli in provincia di Messina, una vera ricchezza per l’intero territorio siciliano. Tindari, frazione del Comune di Patti, è una località di mare, ma anche di storia e cultura. Situata su un promontorio dei monti Nebrodi, si affaccia sul Golfo di Patti e gode di un panorama mozzafiato. Un posto talmente bello e unico nel suo genere da avere inspirato anche Andrea Camilleri per un episodio del Commissario Montalbano. Tindari è famosissima per il Santuario della Madonna Nera, un culto venerato nell’Isola e ospita turisti provenienti da molte zone del Sud Italia, ma anche per la spiaggia a forma di lingua circondata dal mare e conosciuta come Marinello Olivieri: il lembo di sabbia si trova tra Milazzo e Capo d’Orlando e si estende per circa 2 km all’interno della Riserva dei Laghetti di Marinello, lungo la costa della Sicilia nordorientale, a 60 km dal capoluogo Messina. Questa bellissima oasi naturale incontaminata, circondata dal verde della macchia mediterranea, è bagnata da acque limpide e cristalline dai fondali più o meno profondi: da un lato il mare è meno profondo e protetto dalla lingua di sabbia mentre, dall’altro è più profondo ed esposto. Nella spiaggia è presente una grotta che, sempre secondo un’antica leggenda, è popolata da una maga che adescava i marinai con il proprio canto per poi mangiarseli. I fori alle pareti, sono gli affondi delle dita della maga, infuriata quando i marinai riuscivano a scappare alle sue grinfie.

Greci e Romani nella storia di Tindari: le mura, il teatro, l’Isolato e tanto altro da scoprire
Le tradizioni a Tindari: prodotti tipici, feste ed eventi
La Sicilia, “terra del sole”, col suo clima mediterraneo vanta il primato europeo con più di due migliaia di ore di luce solare all’anno. Questa è anche Tindari, dove l’estate dura da Marzo a Novembre e la gente gira tranquillamente a maniche di camicia quando in altri territori italiani si indossano ancora i soprabiti di mezzastagione. Il sole così generoso non solo accarezza gli amanti della tintarella, ma nutre i prodotti
agricoli e i frutti tipici della zona, che risultano dolci e succosi. Oltre agli agrumi (soprattutto arance dolci), alle patate e ai pomodori, si coltivano le tipiche olive ‘passaluna’, così chiamate perché vengono raccolte in avanzato stato di maturazione. Le ricette tradizionali sono genuine e saporite, come le sarde cucinate ad involtini a beccafico, con la mollica, oppure i totani in umido ripieni al pomodoro. Nel golfo si pescano i gamberoni a fasce e i gamberoni rossi, caratteristici del Tirreno e considerati particolarmente pregiati. Tra i formaggi non si possono non assaggiare la schiacciata a pasta filata dolce, la provola dolce e il provolino.
La speciale e varia tradizione culinaria fa poi da contorno a un folclore vivace, sperimentabile durante le feste e le manifestazioni locali. Tra luglio e settembre, al teatro Greco, si svolge la rassegna di prosa, mentre il 7 e l’8 di settembre ci sono le celebrazioni in onore della Madonna Nera, precedute sin dal 30 agosto da una novena di preparazione. Il 7 settembre si svolge la processione del simulacro per le vie di Tindari, si partecipa alla Santa Messa e la sera ci si abbandona ai festeggiamenti più vivaci con i fuochi d’artificio. Il giorno seguente si procede all’offerta della lampada votiva da parte di un Comune della Diocesi. Insomma, a Tindari non manca nulla: turismo, eventi musicali, manifestazioni popolari, feste e sagre: l’estate offre un po’ di tutto. L’unico fattore di rischio potrebbe essere il rischio di innamorarsi troppo e non riuscire più ad andar via da un posto così meraviglioso.