Il Ponte, la faglia sullo Stretto di Messina e il confronto con la California: “il Golden Gate Bridge è visitabile dal 1937, il progetto a campata unica è la soluzione tecnica ai problemi”

La Faglia di Messina del 1908, come visibile nell'immagine pubblicata dai ricercatori dell'Università di Catania, non risulta interessare l'area del Ponte, come previsto nel progetto definitivo a campata unica presentato nel 2011

Un confronto tra la Faglia di Sant’Andrea in California e quella sullo Stretto che provocò il terremoto tra Messina e Reggio Calabria. E’ questa l’analisi pubblicata tramite le pagine social dalla community Ponte sullo Stretto di Messina che, sulla base dello studio avanzato dall’Università di Catania, ha approfondito la questione facendo riferimento ovviamente all’infrastruttura che potrebbe collegare Sicilia e Calabria. Di seguito il post: “La Faglia di Sant’Andrea in California e la faglia che ha provocato il terremoto di Messina del 1908. La Faglia di Sant’Andrea in California è tra le più pericolose al mondo, nonostante ciò dal 1937 a San Francisco si può visitare il Golden Gate Bridge (ponte sospeso ad una campata) , definito dalla comunità Americana il monumento del millennio. La Faglia di Messina del 1908, come visibile nell’immagine che accompagna il post, non risulta interessare l’area del Ponte, come previsto nel progetto definitivo presentato nel 2011.
Il ponte sospeso ad una campata è la risposta tecnica ai problemi che si possono presentare nelle zone sismiche.
Le frequenze dei ponti sospesi risultano lontane da quelle dei terremoti, pertanto NON rischiano di andare in risonanza e, quindi, NON rischiano di collassare.
Il terremoto si comporta con il ponte come si comporterebbe un nonno scoordinato che vuole spingere il nipote sull’altalena. Se il nonno non ha la stessa frequenza di movimento del nipote sull’altalena, il nipote resterà fermo senza sollevarsi. Viceversa, se il nonno entra in sintonia (in risonanza) con il movimento dell’altalena, il nipote si divertirà (situazione esclusa nel caso di ponte sospeso).
Quella che oggi viene diffusa come una grande scoperta scientifica, non comporta alcuna modifica a quanto già studiato ed avanzato relativamente al ponte sospeso da realizzare sullo Stretto.
Qualcuno potrà avanzare altre 2 problematiche che possono presentarsi in caso di sisma: il maremoto e la liquefazione dei terreni.
Per quanto riguarda il maremoto, il terremoto del 1908 ha generato un’onda pari a 6 metri in corrispondenza di Torre Faro e di 13 metri in corrispondenza di Pellaro. L’impalcato del ponte sospeso si troverebbe a 75 m s.l.m, pertanto, in caso di terremoto sarebbe il luogo più sicuro dello Stretto.
Relativamente all’urto, le Torri sono conformate per ridurre al minimo l’eventuale superficie di contatto.
Per quanto riguarda la liquefazione dei terreni, sono state prelevate carote di terreno anche a profondità superiori a 100 m. Inoltre è prevista l’applicazione di jet grouting nelle zone delle torri, tale tecnica consiste in iniezioni di miscele cementizie nel terreno per ridurre eventuali spazi interstiziali.
Chi non conosce l’argomento dovrebbe avere l’onestà intellettuale di non inventarsi esperto e di non creare terrorismo psicologico verso l’opera”.

faglia del 1908 n 5