Inchiesta Fincalabria, Oliverio si difende: “la mia condotta è stata cristallina”

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Inchiesta Fincalabria, Oliverio si difende: “la mia condotta è stata cristallina e passata direttamente al vaglio della Corte dei conti e della procura di Catanzaro”

“La mia condotta sulla vicenda Fincalabra è stata cristallina”. E’ quanto afferma, Mario Oliverio, all’indomani della decisione del Gup del Tribunale di Catanzaro di rigettare la richiesta di archiviazione nei suoi confronti per l’accusa di abuso d’ufficio nell’ambito della vicenda Fincalabra. L’ex presidente della Regione spiega che Mannarino venne “dichiarato decaduto dall’incarico per scadenza dell’incarico e sostituito da un nuovo presidente, e che lo stesso Mannarino presentò ricorso al Tar. Parallelamente- aggiunge Oliverio- la Regione si costituiva proponendo ricorso davanti alle Sezioni Unite della Cassazione, eccependo la giurisdizione ordinaria, e la Cassazione aderiva a tale eccezione”. “Intanto– prosegue il governatore- il collegio dei revisori di Fincalabra redigeva una relazione con cui si rilevava la responsabilità del dottor Mannarino per un grave danno economico subito dalla società, per aver impropriamente impegnato rilevanti somme (circa 46 milioni di euro) del fondo regionale di “ingegneria finanziaria” in palese violazione dell’accordo di programma stipulato con la Regione Calabria”.Da qui la cessazione di qualsiasi rapporto fiduciario. Di conseguenza, il presidente della Regione emanò un nuovo provvedimento di revoca di Mannarino per giusta causa”, e l’assemblea dei soci di Fincalabra “confermava la revoca per giusta causa” promuovendo “giudizio di responsabilità nei suoi confronti e degli amministratori”. Successivamente “la Corte dei Conti, con sentenza del 19 dicembre 2018, condannava Mannarino a risarcire i danni in favore della Regione per circa un milione e 500mila euro con contestuale sequestro dei beni di pari importo. Nelle more, la procura del tribunale di Catanzaro rinviava a giudizio Mannarino e tutto il Cda” per peculato. “Com’è agevole rilevare dalla cronistoria dei fatti e degli atti – conclude Oliverio -, la mia condotta è stata cristallina e passata direttamente al vaglio della Corte dei conti e della procura di Catanzaro che hanno ritenuto rispettivamente di condannare Mannarino per i gravissimi danni causati alla Regione e rinviato a giudizio per i reati conseguenti”.

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