Un intervento innovativo di chirurgia mininvasiva a cuore battente e senza circolazione extracorporea ha permesso di salvare la vita di una donna di 71 anni affetta da insufficienza mitralica severa. Il caso è arrivato all’attenzione dell’Heart Team di Maria Eleonora Hospital di Palermo, ospedale di Alta Specialità di GVM Care & Research accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, che ha deciso di procedere con la Neochord, tecnica d’avanguardia introdotta per la prima volta in Sicilia dal professor Khalil Fattouch, responsabile della Cardiochirurgia dell’ospedale di Palermo.
“A Maria Eleonora Hospital abbiamo creato un centro di riferimento per la chirurgia riparativa mitralica dove utilizziamo tutte le tecniche mininvasive e le nuove tecnologie per ridurre al minimo il rischio operatorio del paziente – spiega il prof. Fattouch –. Ovviamente tutto ciò è possibile in centri specializzati che permettono di ottenere la massima qualità chirurgica con il minimo rischio.”

“Puntiamo ad essere una struttura di riferimento per la Sicilia, non solo per questo tipo di patologia in ambito Cardiochirurgico ma anche considerando una visione più estesa che abbraccia altre specialità mediche, per una gestione completa del paziente – commenta il dottor Aldo Panci, Amministratore Delegato di Maria Eleonora Hospital –. Il nostro obiettivo è andare incontro alle esigenze di ogni singolo paziente e permettere cure accessibili in Regione. Abbiamo investito molto in tecnologie d’avanguardia e metodiche innovative, affinché la qualità dei servizi sia riconosciuta e a disposizione di chi ne ha bisogno, riducendo così anche la mobilità extraregionale.”
Il caso clinico
Gli specialisti dell’Heart Team di Maria Eleonora Hospital, divisione multidisciplinare che coinvolge professionisti per la cura del cuore a 360°, guidati dal prof. Fattouch, dopo un’attenta valutazione del caso, hanno individuato nel Neochord il trattamento ideale e preso in carico la paziente.
“Siamo i primi ad utilizzare tale sistema in Sicilia. Il Neochord permette, attraverso una piccola incisione sotto-mammaria sinistra di circa 3-4 cm, di riparare la valvola mitralica inserendo delle corde tendinee artificiali attraverso l’apice del cuore, con muscolo cardiaco battente e senza circolazione extracorporea. Sotto un controllo ecocardiografico trans-esofageo, l’inserimento del device permette di catturare i lembi rotti della valvola inserendo delle nuove corde per il loro supporto”, spiega il prof. Fattouch.
Gli interventi sulla valvola mitrale vengono eseguiti tramite chirurgia mininvasiva, andando a ridurre drasticamente il rischio operatorio e migliorando la ripresa della quotidianità nel post-intervento e la qualità della vita del paziente.
L’intervento si è concluso con successo e la paziente è stata dimessa in ottime condizioni generali dopo soli 4 giorni. Grazie alla mininvasività dell’intervento stesso, la paziente non necessita di riabilitazione e il follow-up prevede una visita con ECG dopo un mese, dopodiché un controllo a 6 mesi e poi annuale.
Che cos’è l’insufficienza mitralica
L’insufficienza mitralica è una malattia caratterizzata da rigurgito di sangue in sistole dal ventricolo sinistro all’atrio sinistro del cuore. È dovuta alla mal coaptazione dei lembi valvolari a causa del prolasso o della rottura di corde tendinee. Tale patologia, se protratta nel tempo, porta a dispnea (difficoltà respiratoria), fibrillazione atriale (perdita del ritmo sinusale del cuore), ipertensione polmonare ed infine a scompenso cardiaco.
Una insufficienza severa, quando viene diagnosticata, deve essere operata tempestivamente, in quanto un intervento in condizione di assenza di sintomi e con funzione ventricolare normale ha esiti che permettono un’aspettativa di vita normale post-operatoria per il paziente.
“La raccomandazione delle linee guida è di eseguire l’intervento di riparazione in centri ad alto volume di chirurgia mitralica (mitral valve reference center) – commenta il prof. Fattouch – che possano garantire il massimo risultato al paziente. Da anni lavoriamo in maniera sistematica a creare un Heart Team specializzato nel trattamento delle valvole cardiache con chirurgia mininvasiva. Oggi il nostro lavoro è riconosciuto a livello internazionale con ottimi risultati in termini di cura e di ricerca, che sono valsi la pubblicazioni in riviste prestigiose internazionali e hanno prodotto 2 brevetti per nuovi device per la riparazione valvolare aortica e riparazione mitralica percutanea.”
Professor Khalil Fattouch
Dal 2012 è Direttore del dipartimento di Chirurgia Cardio-Toraco-Vascolare a Maria Eleonora Hospital di Palermo. Fa parte del comitato scientifico del Mitral Conclave, il congresso mondiale sulla chirurgia mitralica organizzato dalla società Americana di Cardiochirurgia; è Direttore della Mitral Academy, fondazione italiana che si interessa di ricerca e formazione nell’ambito della chirurgia mitralica. È inoltre Editore di Eurovalve, il congresso dell’Heart Valve Council della società europea di Cardiologia.
L’Heart Team di Maria Eleonora Hospital
Una di queste metodiche è la TAVI, tecnica di cardiologia interventistica impiegata presso la struttura palermitana in oltre 50 casi l’anno per l’impianto transcatetere di valvole aortiche. L’ospedale è inoltre specializzato nella riparazione della valvola aortica nelle insufficienze valvolari: in occasione del decennale del deposito del brevetto della tecnica per l’annuloplastica valvolare aortica, ideata dal prof. Fattouch, sono stati pubblicati gli ottimi risultati ottenuti a lungo termine nell’utilizzo di questa metodica. Infine, l’équipe ha ideato un nuovo sistema per la riparazione mitralica percutaneo, attualmente ancora in fase sperimentale.