Reggio Calabria, Sera (Cisl Fp): “ancora senza soluzione la problematica delle Cooperative e delle strutture private che gestiscono servizi socio sanitari”

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Sera: “l’annosa ed ultra ventennale problematica delle Cooperative e delle strutture private che gestiscono servizi socio sanitari per conto dell’Asp di Reggio Calabria, non ravvisa ancora risoluzione e stabilità”

“L’annosa ed ultra ventennale problematica delle Cooperative e delle strutture private che gestiscono servizi socio sanitari per conto dell’Asp di Reggio Calabria, non ravvisa ancora risoluzione e stabilità”, dichiara il Segretario Generale della CISL Funzione Pubblica Vincenzo Sera che “alcune strutture di servizio sociale operanti nel settore delle cure sanitarie a domicilio hanno interrotto i servizi per la mancata corresponsione degli emolumenti. L’assistenza sanitaria domiciliare, fa parte dei livelli essenziali di assistenza e pertanto ha precedenza tra le scelte prioritarie di intervento per i cittadini in particolare condizione di sofferenza Da qui – afferma il segretario generale Sera – l’urgente necessità di affrontare con risolutezza la problematica, con un apposito provvedimento per sanare il debito con le associazioni del terzo settore, e ristabilire un criterio di erogazione delle somme spettanti. Si è registrato un immobilismo da parte della Commissione Straordinaria, e dell’Amministrazione a fronte delle diverse richieste di incontro formulate su queste problematiche. Mentre si cercava di intraprendere un percorso di confronto così come previsto dalle Norme Contrattuali nella sede Istituzionale preposta, che fin da subito ha dimostrato grande sensibilità, per una delle tante Cooperative che gestiva servizi nel settore della psichiatria, ha destato stupore l’azione di “deportazione” dei degenti ospitati da tanto tempo presso Villa Orchidea e spostati ad altre strutture. Un gesto inaspettato a fronte di tutta una serie di iniziative e di interlocuzioni dei lavoratori con i Commissari Straordinari che prefiguravano un altro tipo di percorso e di decisioni, come il mantenimento in servizio dei dipendenti. Cosa, invece, non avvenuta, con il risultato che 17 operatori si sono ritrovati, dall’oggi al domani, senza alcuna prospettiva di attività. Per questa inqualificabile vicenda la CISL Funzione Pubblica, congiuntamente alla FP CGIL ha più volte chiesto un incontro alla terna Commissariale ed al Direttore DSM dell’ Asp di Reggio Calabria, per verificare ed attuare tutte le procedure atte per la salvaguardia dei posti di lavoro. Ci si aspetta chiarezza in merito .! Sull’emergenza delle altre Strutture psichiatriche, si nutre grossa preoccupazione forti dell’esperienza della ex Cooperativa Coossel. Il processo di accreditamento, che avrebbe dovuto aver luogo nel 2009, non e’ stato ancora realmente avviato. Nel 2016 i soggetti gestori, su input ed iniziativa degli stessi, sono stati autorizzati a presentare le istanze, che non hanno mai ricevuto riscontro e restano ad oggi lettera morta per la mancata approvazione della “rete territoriale”. Altresì gravissimi errori di valutazione da parte dell’ASP hanno, portato all’ingiustificato blocco dei ricoveri. Il continuo dichiarare, attraverso l’atto deliberativo che ha sancito il blocco dei ricoveri, le strutture esistenti come strutture già private “e non accreditate” ha costituito e costituisce infatti un impedimento: trattasi, in realtà, di strutture tuttora “miste” che devono, ora, transitare verso il regime “privato”. Pertanto all’epoca del blocco dei ricoveri erano ( e sono ad oggi) “provvisoriamente accreditate” in relazione alla normativa regionale vigente. Tale circostanza comprova come i ricoveri presso le strutture fossero (e restino ad oggi) legittimi. Occorre all’uopo ricordare come nel 2015 un apposito “tavolo tecnico”, istituito presso la Regione Calabria, abbia definito il percorso per il transito delle strutture da “pubbliche” verso il regime “privato”, stabilendo che il relativo processo di accreditamento attraverso cui pervenire al nuovo status avrebbe dovuto concludersi entro il 31. 12. 2016. Il processo e’ ancora bloccato per la mancata approvazione della rete territoriale. E’ bene altresì ricordare come nel maggio 2018 (seppur con grave ed ingiustificabile ritardo) l’ASP 5 aveva deliberato tale atto, che prevedeva la ripartizione delle strutture residenziali nel territorio, condivisa dai soggetti gestori e confacente ai bisogni dell’utenza. Anche alla luce di tali precedenti la recente istituzione dell’ennesimo “tavolo tecnico” e dell’ennesima “commissione di valutazione” dei bisogni degli utenti presenti nelle strutture, risultano pertanto strumenti, atti solo a procrastinare ulteriormente la definizione, doverosa e già oltremodo ritardata, del percorso. Per uscire dalla situazione di impasse, nuovamente creata, occorre invece pervenire, immediatamente alla ridefinizione di un decreto commissariale che, con la condivisione di tutte le parti interessate possa porre fine a questa annosa vicenda. La lotta che le OO.SS.,i Cittadini e le Associazioni stanno cercando di portare avanti per tentare di porre all’attenzione delle Istituzioni continuerà più determinata che mai. Affinchè venga garantito il lavoro ed il diritto fondamentale alla salute di tutta la popolazione Metropolitana, concentreremo la forza alla manifestazione Nazionale del 22 Giugno che si terrà proprio a Reggio Calabria”, conclude.

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