Reggio Calabria, la raccolta differenziata “porta a porta” si ferma (di nuovo) ed esplode l’allarme igienico-sanitario: situazione drammatica [FOTO]

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Reggio Calabria, inefficienza nel sistema di raccolta differenziata porta a porta in città: mini discariche fuori ogni abitazione

Esplode l’allarme igienico-sanitario per quella che rischia di diventare la nuova “Terra dei Fuochi”: stavolta non in campagna e per rifiuti pesanti, ma per l’inefficienza di un sistema folle di raccolta differenziata imposto dal Comune di Reggio Calabria con il “porta a porta” nelle aree più densamente abitate della città, al di fuori da ogni logica, precedente storico o paragone in qualsiasi altra città d’Italia, d’Europa e del Mondo. Il problema, ovviamente, non è la raccolta differenziata in se’: una pratica sacrosanta che i cittadini si stanno sforzando ad attuare con estremo sacrificio. Il problema sta nella tipologia della raccolta, “porta a porta”, senza l’alternativa dei bidoni che consentirebbero ai cittadini di gettare i rifiuti (ovviamente sempre differenziati) negli appositi spazi in modo decisamente più comodo, in qualsiasi orario di qualsiasi giorno, come accade in tutte le città più evolute e progredite che hanno raggiunto livelli elevati di raccolta differenziata. Gli unici esempi di “porta a porta” di successo sono quelli di piccoli borghi e paesini con poche migliaia di abitanti e una conformazione demografica molto differente rispetto a una città: il “porta a porta” funziona in aree abitate da ville, villette, case singole, in cui ci sono ampi spazi e una bassa densità abitativa. Non c’è un paragone storico e/o geografico di una città con decine di migliaia di abitanti ammassati in condomini o aree residenziali ad alta densità che pratica la differenziata “porta a porta”: Reggio Calabria è l’unico caso al mondo, e infatti è un fallimento drammatico da anni. Paradosso dei paradossi, nelle zone collinari della città (da Mosorrofa a Terreti), ci sono ancora i cassonetti dei rifiuti indifferenziati senza alcun “porta a porta” (il contrario di come invece dovrebbe essere!!!). Nonostante questo, gli Amministratori si ostinano a propinarlo arrivando persino in più occasioni, anche di recente e sui social network, ad offendere i “cittadini incivili e lordazzi“. Un bell’alibi per giustificare le proprie inefficienze: così chi ritiene che sia tutto un grande business raccoglie sempre maggiori consensi.

Intanto per l’ennesima volta anche ieri l’indifferenziato è rimasto abbandonato fuori dai portoni, alla mercè degli animali che hanno rotto i sacchi e sporcato i mastelli (che poi la gente dovrebbe mettersi dentro casa). Ogni portone della città è una discarica a cielo aperto. E sta arrivando l’estate. Prima di lanciare il definitivo “si salvi chi può”, che determinerebbe il caos e l’autogestione più totale, sarebbe opportuno che intervenisse il Governo per scongiurare un’emergenza dai connotati molto gravi.

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