Ex province in Sicilia, l’appello di Aseal: “Elezioni da rinviare”. Grasso: “Basta speculazioni”

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Città metropolitane e Liberi consorzi in Sicilia, l’appello dell’Asael: “La politica faccia presto, intanto si rinviino le elezioni”. Grasso: “Sulle province basta speculazioni”

“Riguardo al futuro delle ex Province la politica decida urgentemente cosa fare e, in attesa dei risultati del tavolo tecnico con il governo nazionale e dell’individuazione di un sistema stabile di finanza locale che perimetri con esattezza ruoli e funzioni, si rinviino strategicamente le elezioni di secondo grado delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi“. L’appello arriva dall’Asael, associazione che riunisce gli amministratori locali siciliani, che attraverso il suo presidente, Matteo Cocchiara, sottolinea: “Mentre da una parte politica si invoca la cancellazione integrale delle Province per eliminare poltrone e tagliare la spesa pubblica, nel contempo da un’altra se ne proclama la restaurazione, proponendo di ridare a questi enti addirittura le funzioni originarie e di ripristinare anche il sistema dell’elezione diretta che l’Asael ha sostenuto“. Secondo Cocchiara, però, la cosiddetta riforma delle Province “langue in una sorta di oblio da cui Stato e Regione Siciliana non riescono più a uscire, con enormi danni derivanti dalla mancata attuazione delle norme e ripercussioni sui cittadini che da tempo non vedono più governate questioni che investono la loro quotidianità”. In Sicilia, inoltre, “dal 2015 si assiste a un continuo avvicendamento di gestioni commissariali – ricorda ancora Cocchiara – che ha portato a una riduzione al lumicino delle funzioni originarie delle ormai ex Province, vessate anche dal prelievo forzoso imposto dallo Stato“. Quest’ultimo “ha portato quasi al dissesto questi enti – prosegue il presidente dell’Asael – con le inevitabili conseguenze del blocco delle funzioni. Tutto questo mentre sullo sfondo si avvicinano le elezioni di secondo grado dei nuovi enti, le Città metropolitane e i Liberi consorzi, che stanno passando in secondo piano”.

L’assessore Grasso: “Interventi scomposti, basta speculazioni. Dobbiamo guardare avanti”

Sulla riforma delle Province si registrano interventi, da parte della politica e persino dell’Asael, scomposti e del tutto avulsi dalla realtà. Qualcuno evidentemente si è già dimenticato che il governo Musumeci ha resistito di fronte ad un ricorso dello Stato sulla ultima riforma siciliana e che la Corte Costituzionale, piaccia o no la decisione, si è pronunciata affermando la prevalenza della riforma del Titolo V sulle previgenti disposizioni dello Statuto Autonomistico. La decisione della Corte, che ha leso l’autonomia siciliana, ha comunque definito una cornice, dentro la quale solo la modifica della legge Delrio può determinare una innovazione”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale alle Autonomie Locali, Bernadette Grasso. “Il governo Musumeci è in queste ore impegnato per definire con lo Stato una intesa finalizzata, nelle more della ridefinizione del Contezioso Stato-Regione e della approvazione delle nuove norme attuative allo Statuto Autonomistico, ad impedire che le ex Province siciliane possano essere colpite dal dissesto. Nessuno dimentichi come il prelievo forzoso ha causato questa condizione e come lo stesso sia frutto di una sciagurata intesa tra Regione e Stato. Ma questo è il passato. Oggi dobbiamo necessariamente guardare avanti. Possono ancora essere commissariate le ex Province senza che la politica, sia pure nello stretto confine imposto dalla Delrio, abbia un ruolo? Può essere questa condizione sopportata solo in Sicilia? Evidentemente no”.

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