Messina: l’uomo picchiava la moglie anche quando era incinta. Inaudita violenza che generava terrore, prostrazione, umiliazione
Erano convolati a nozze, nel loro paese di origine, nel 2006 ed un anno e mezzo dopo si erano trasferiti in Italia, in cerca di lavoro, raggiungendo la famiglia, che già lì si trovava, della giovane sposa. Una storia come tante se non fosse che l’uomo iniziava a manifestare comportamenti aggressivi nei confronti della moglie, prima, sporadici poi, anche complice l’uso più massiccio di sostanze alcoliche, sempre più frequenti; prima, in assenza dei figli poi, anche in loro presenza. Un’inarrestabile violenza non solo fisica ma anche psichica non limitata neanche dall’essere la vittima incinta: la picchiava, infatti, pure in questa circostanza e non una volta. L’aveva allontanata dai suoi cari, non mancava di offenderla ovunque ed alla presenza di chiunque, di minacciarla anche di morte, ma il meglio lo dava sempre all’interno della mura domestiche dove gli schiaffi, le pedate, le mani strette al collo, gli spintoni erano all’ordine del giorno. Ad inalberarlo futili motivi, banali pretesti ai quali seguiva un’inaudita ferocia sopportata silenziosamente per amore dei figli e nella speranza di riuscire a cambiarlo.