Il Governo ha ufficialmente candidato l’Italia ad ospitare la Cop26 del 2020: si tratta della “Conference of the Parties” sui Cambiamenti Climatici e coinvolge 196 Paesi di tutto il Mondo. Sarebbe un’occasione straordinaria per Messina e Reggio Calabria
È di ieri la notizia della candidatura ufficiale dell’Italia ad ospitare la Cop26, la Conferenza Mondiale sui Cambiamenti Climatici che si terrà nel 2020 coinvolgendo tutti i Paesi del Mondo. La candidatura è stata formalizzata a Katowice, in Polonia, dove oggi si conclude la Cop24, dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, e dal premier Giuseppe Conte. Per Costa “l’educazione ecologica dovrebbe essere in grado di stimolare il pensiero critico sulle interconnessioni tra gli aspetti ambientali, economici, e sociali delle sfide globali che affrontiamo”. È importante dare la giusta educazione ambientale e climatica non solo ai bambini presso le scuole ma all’intera popolazione di qualsiasi fascia d’età, senza alcuna preferenza o restrizione. Si, perché un Paese civile ed evoluto sa dare ampio spazio e considerazione a queste tematiche di sostenibilità, perché bisogna valorizzare qualsiasi aspetto sociale e culturale affinché si possa avere, nel nostro caso, un Italia degna di nota ed attenzione a livello internazionale.
Ma ci staremo tutti domandando dove si terrà la grande reunion, a quale luogo si possa fare riferimento, a quale si possa dare l’importanza ed il valore di riscatto. O meglio, nessun valore di riscatto per le città che in realtà da sempre sono state considerate la ciliegina sulla torta. Perché purtroppo si ritiene sempre opportuno nascondere le bellezze che non sono quelle dell’antica Roma, o quelle di Firenze, o ancora quelle di Venezia o più in generale delle grandi metropoli del Nord.
Le più importanti conferenze sul clima non si sono svolte in grandi capitali, ma in città come appunto Kyoto nel 1997 o Katowice in questo 2018, ma anche Bonn nel 2017 e Marrakech nel 2016.
E poi, parliamoci chiaramente: in posti come questi si può veramente dare valore e spiegazione al clima e alla sua educazione. Non bisognerebbe assolutamente discuterne lì dove per vedere la limpidità del cielo bisogna aspettare che la gente vada in vacanza e che la città dunque si spopoli. Milano ha già ospitato la Cop9 nel 2003 e riteniamo giusto che adesso questo onore tocchi a qualche altra realtà che fa dell’ambiente e del clima un proprio motivo di vanto.
Ci pensino, quindi, i Sindaci delle due città, Falcomatà e De Luca, i due Presidenti delle Regioni, Oliverio e Musumeci, e tutti i deputati che in parlamento si stanno impegnando per il territorio dello Stretto: è la più grande occasione che il nostro territorio non si dovrebbe lasciare sfuggire.