L’Arch. Ciccone, Capogruppo del PD consiglio comunale di Villa San Giovanni, si esprime in merito all’istituzione della Zes, la zona economica speciale, come trampolino per rilanciare le realtà portuali di Villa e Gioia Tauro e investire sullo sviluppo del territorio
“Agevolazioni fiscali e burocrazia zero per diventare realmente attrattive per le imprese devono essere accompagnate da sinergie tra pubblico e privato finalizzate a dare risposte immediate alle istanze provenienti dalle aziende interessate a nuovi insediamenti a Gioia tauro o nell’intera area che rientra nella circoscrizione Zes. L’esperienza della gigantesca area retroportuale di Gioia Tauro con “sole” 43 aziende attive sino al 2015 per lo più appartenenti ai settori agroalimentare, logistica,meccanica e commercio, certificano dati alla mano che, non serve un porto fine a se stesso ma al contrario, in sinergia con l’area industriale. All’interno del riassetto della complessa infrastruttura dell’Area dello Stretto, Villa San Giovanni non può non ritrovare la funzionalità e l’essenzialità del suo Porto. L’adeguamento dell’infrastruttura portuale, del riordino degli approdi e della razionale ridefinizione del sistema logistico, tutto ciò deve trovare rilevanza e competitività, in primo luogo facendo leva e, con il coinvolgimento attivo della fonte istituzionale del territorio, dando vita all’aggiornamento dell’imprescindibile vincolo sociale ed organico della continuità territoriale. Ciò significa offrire alla portualità Villese valenza intermodale e competitività Il tutto anche nella Dimensione Metropolitana che unifica le comunità delle due sponde. In questo senso è prioritario affrontare la problematica degli approdi, attraverso un percorso ed un approccio che tuteli l’autorevolezza democratica e la sovranità istituzionale, condizioni essenziali ad oggi non percettibili, nell’attuale assetto politico-amministrativo.”
“Relativamente ai bisogni del traghettamento degli automezzi, leggeri e pesanti, è indispensabile una nuova rimodulazione organizzativa che con le ipotesi di riordino dei collegamenti renda, fruibili ed agevoli, i servizi della logistica: Ed è la logistica per l’intermodalità che difetta sia a Gioia Tauro (cioè nella più attrattiva realtà peninsulare della portualità ed intermodalità euro-mediterranea); che a Messina e Villa San Giovanni. A sud dei porti storici di Messina e Villa San Giovanni vi è spazio per riqualificare anche le ampie arie degli impianti dismessi del superato esercizio ferroviario. Aree da destinare ai bisogni dell’organizzazione logistica per un moderno e competitivo sistema intermodale, all’interno del quale si trovino i nuovi approdi per gli automezzi affinché cresca la disponibilità di aree di stoccaggio per il riordino del movimento dei veicoli: ora che più chiaramente se ne ravvede la necessità con l’utilizzo degli approdi di emergenza di Tremestieri, sorti per deviare il transito dei TIR dalle arterie dell’ambito essenzialmente urbano. Se la Zes rappresenta – opportunità e precondizione – occorre che, Villa San Giovanni e Messina siano ammodernate, perché l’unimodalità del monopolio ferroviario del primo novecento, si rivela, oggi, ingombrante e soffoca le opportunità di sviluppo tanto quanto la – precondizione – essenziale per fare impresa in quest’area, in Calabria e al sud, la legalità. Senza se e senza ma.