Messina, viaggio fra le favelas della città: storie di degrado, miseria e povertà [FOTO e INTERVISTA]

Le telecamere di StrettoWeb all'interno di  una baraccopoli a Messina: otto famiglie da più di vent'anni vivono in condizioni di estremo degrado e povertà

baracche zir messinaI binari di una ferrovia da un lato e un affaccio sul mare dall’altro, l’unico accesso per raggiungere la case è un sottopassaggio alto meno di due metri, impossibile da attraversare con i mezzi di soccorso. Superato il sottopassaggio, si è poi costretti ad attraversare una passerella sterrata, che con le prime piogge si trasforma in una piscina piena di acqua putrida e detriti;  in mezzo, una montagna di rifiuti.  Sono otto in totale i nuclei familiari che da almeno vent’anni  popolano le fatiscenti abitazioni a ridosso del mare in zona Zir a Messina.

Dopo la segnalazione del consigliere Zuccarello abbiamo deciso di intervistare i residenti, abbiamo sentito le loro storie e siamo entrati nelle loro case: la sensazione che si ha visitando queste baracche è di essere tra le favelas. La situazione in cui vivono offende la dignità, li mortifica come essere umani e come cittadini. Le abitazioni  all’esterno sono arrangiate alla buona, con travi di legno usate come tetti e ricoperti con grossi teli impermeabili. All’interno- come si evince nelle foto allegate alla gallery– le  pareti sono rigate dalle crepe e tinteggiate di muffa, sono talmente fragili che basterebbe un calcio per buttarle giù. Alcuni dei residenti hanno provato a raccontarci come si vive in quelle condizioni, dell’angoscia che hanno quando il mare in burrasca travolge le loro case, della paura la sera attraversando il vialetto buio in prossimità delle loro baracche. Nei loro volti, nei loro occhi, c’è rassegnazione mista ad amarezza.  Una di loro, in avanzato stato di gravidanza-  ci racconta di quanto sarà dura far vivere suo figlio in queste condizioni. Quello che sentirete nell’intervista a fondo dell’articolo è la storia di un paradosso che diventa beffa, dal momento che a queste famiglie dimenticate allo scadere del mese arriva puntuale la bolletta della luce e  arriva anche la tassa sull’immondizia: