Servizi sociali a Messina, i lavoratori della cooperativa “Comunità per vivere insieme” occupano il Palazzo Satellite

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fp cgil servizi sociali messinaSe le risposte, ma soprattutto i soldi non arrivano, i lavoratori, almeno le risposte, hanno tutto il diritto di pretenderle, anche con pacifiche ma significative azioni di protesta. Questa la spiegazione della segretaria generale della FP CGIL, Clara Crocè, al perché dell’occupazione, a partire da questa mattina, messa in atto dai lavoratori impegnati nel servizio trasporto e assistenza ai disabili che frequentano le scuole comunali , gestiti dalla cooperativa comunità per Vivere Insieme del consorzio “ Progetto Vita”, che dalla ripresa del servizio con la riapertura delle scuole ( mese di settembre) ad oggi hanno ottenuto solo un’anticipazione degli stipendi pari a 600 euro nel mese di novembre e 600 euro pochi giorni fa. Nei giorni scorsi la FPCGIL ha inviato una nota al Dirigente del Dipartimento chiedendo di rescindere ogni rapporto contrattuale con la cooperativa in quanto ha ridotto in condizioni di estrema povertà molti lavoratori di questo in quanto non ha una adeguata capacità finanziaria per pagare gli stipendi ai lavoratori . Gli sforzi profusi da codesta Amministrazione ai fini della salvaguardia dei livelli occupazionali e del mantenimento del reddito rischiano di essere vanificati se a gestire i servizi sono delle cooperative che rimangono insensibile anche di fronte a lavoratori che non possono neanche accedere alle prestazioni sanitarie- ha detto Clara Crocè Segretaria Generale della FPCGIL. Sono i lavoratori che portano avanti il servizio e non la cooperativa che non fornisce neppure gli strumenti da lavoro. I mezzi per il trasporto nopn sono a norma addirittura qualche assistente lamenta di dover tenere con un braccio il bambino e con l’altro la carrozzina per evitare che possa sbattere.

“I lavoratori sono intenzionati a portare avanti la protesta – evidenza la Crocè – fin quando, dagli uffici competenti non giungeranno le dovute spiegazioni”. Difficile, purtroppo, sperare di poterle avere tali spiegazioni, dal presidente della cooperativa, Pietro Mario Biondi, considerando che lo stesso sta trascorrendo le vacanze di natale in montagna, mostrando assoluta indifferenza per l’esasperazione manifestata dal personale. Mentre la protesta è in atto, un’altra parte dei lavoratori, insieme alla segretaria, è in attesa di avere di risposte dal segretario generale, Antonio Le Donne, per riuscire a trovare una soluzione che ponga fine all’inaccettabile condizione di disagio vissuta dai dipendenti, “molti dei quali monoreddito e quindi non più in grado di sopportare ulteriori ritardi”. Nel corso dell’incontro, la Fp Cgil ha richiesto di pagare con provvedimento d’urgenza le fatture relative al mese di ottobre della cooperativa Progetto vita e Comunità per vivere insieme, mentre per i Centri di Aggregazione Giovanile gestiti da Azione sociale, anch’essi costretti a vivere in pessime acque, di pagare il mese di settembre. Le Donne ha inviato una nota al ragioniere generale del Comune di Messina dottore Cama, ma i lavoratori hanno comunque deciso di mantenere lo stato di occupazione del Dipartimento, fino quando non saranno liquidate le fatture. “Temiamo – aggiunge la Crocè – che la cooperativa possa intascare il mese di ottobre senza provvedere al pagamento degli stipendi. Aspettiamo quindi che si presenti il presidente Biondi, il quale, contattato dal dirigente ai servizi sociali, Domenico Zaccone, ha appunto risposto di essere in vacanza in Valtellina e che ritornerà domani. Alla faccia delle sofferenze dei lavoratori”. “La FPCGIL – conclude la segretaria – non può fare a meno di esprimere alcune considerazioni in merito alle condizioni di estrema povertà in cui sono stati ridotti i lavoratori da questa cooperativa, che non ha alcuna adeguata capacità finanziaria per pagare gli stipendi ai dipendenti. Gli sforzi profusi da codesta Amministrazione ai fini della salvaguardia dei livelli occupazionali e del mantenimento del reddito rischiano di essere vanificati se a gestire i servizi sono delle cooperative che rimangono insensibili anche di fronte a lavoratori che non possono neanche accedere alle prestazioni sanitarie”.

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