. Sono quelli totalizzati da un post condiviso sulla propria bacheca Facebook dal figlio di un condannato in via definitiva per associazione mafiosa nel processo “Archi-Astrea” e scarcerato in questi giorni dopo aver scontato la pena. A segnalarlo dal proprio profilo è il giornalista e massmediologo Klaus Davi (www.facebook.com/klaus.davi.9?fref=ufi). Bruno Rito, questo è il nome del figlio del boss, si è servito del social network per annunciare la liberazione del padre con un laconico ma plastico post “finalmente Bomber ben tornato vita mia”, accompagnata da una foto che li ritrae insieme, riscuotendo in poche ore centinaia di like. “Non parliamo di uno stinco di santo”, spiega Klaus Davi. “Alberto Rito è ritenuto uno degli elementi più importanti della cosca Tegano. Nel 1992 è stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa, si è reso irreperibile fino al 13 maggio 1993. Un anno dopo, è stato raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare, sempre per il reato di 416 bis. Mentre, dopo essere stato indagato anche nel procedimento “Olimpia”, è stato condannato in via definitiva per i reati di porto e detenzione illegale di armi e munizionamento nel processo “Latella +91”. Come riportato dagli atti giudiziari che lo riguardano – prosegue il massmediologo – Rito è considerato elemento socialmente pericoloso, lo stesso annovera precedenti specifici per gravissimi reati, fra cui – oltre all’associazione mafiosa – anche tentato omicidio doloso in concorso, estorsione, furto, rapina. Rito – è scritto nel capo d’imputazione – è stato e lo è tutt’ora coinvolto in attività di supporto alle azioni criminali della cosca, forte del ruolo acquisito per aver preso parte, durante la seconda guerra di mafia, a numerose condotte delittuose insieme a Giorgio Benestare, di cui è uomo di fiducia”, ha aggiunto Davi.
“Posso capire la gioia d