“Sembrerebbe che sia deciso, nero su bianco, ma in pochi lo sanno. Tutto passato in sordina, senza essere “nominato”, come sarebbe opportuno dire al “Grande Fratello”. Eppure le carte parlano chiaro, infatti il 18 maggio scorso, l’Amministrazione comunale presieduta dal sindaco Falcomatà ha varato la rimodulazione delle opere finanziate con la Legge 246/1889, più comunemente conosciuta come Decreto Reggio, che promuove e regola il finanziamento e la realizzazione di “Interventi urgenti e indifferibili, di preminente interesse nazionale, per il risanamento e lo sviluppo della città di Reggio Calabria”. Lo afferma in una nota Antonella Postorino (Coordinatrice di Azione Nazionale Reggio Calabria).
“Dalla lettura delle carte appare chiaro che la maggior parte delle opere inserite in elenco resteranno invariate, altre, già avviate tra appalti e cantieri, si completeranno e di una parte ne è stata previsto il “rimpiazzo” con altre opere ritenute più urgenti. Tra le opere “cestinate” risulterebbe il progetto di Zaha Hadid, ossia il Museo del Mediterraneo, infatti solo una parte del finanziamento destinato al Waterfront resta attivo, ma non si tratta dell’opera di Zaha Hadid. Nel verbale di deliberazione n.99 del 18 maggio 2016, che approva la rimodulazione del quadro finanziario delle opere in questione, nessun riferimento ai motivi di tale esclusione, né i criteri adottati in prospettiva di eventuali più convenienti ricadute nei termini previsti dallo stesso strumento normativo”.
“In compenso, i conti tornano con l’inserimento di nuovi interventi tra i quali appaiono opere relative a “Interventi urgenti per il risanamento della viabilità cittadina ….”, abbastanza generiche in quanto prive di identificazione sul territorio. Giusto per ricordare il progetto del Waterfront e soprattutto l’opera di Zaha Hadid, è opportuno fare un breve excursus. Nel 2006 il Comune di Reggio Calabria pubblicò un concorso internazionale per la progettazione dei lavori di realizzazione del nuovo Waterfront. Il 24 Settembre 2007, tra i 49 studi tecnici partecipanti, la Commissione proclamò vincitore il progetto realizzato della famosa “archistar” irachena Zaha Hadid, con la quale presso l’Ambasciata Italiana a Londra, nel 2009, l’allora sindaco Scopelliti siglò il disciplinare d’incarico”.
“Con il Waterfront era giunto il momento di Reggio Calabria e bisogna riconoscere che il suo progetto per la futura Città Metropolitana si sarebbe inserito in un circuito mondiale di opere che attraggono ogni anno migliaia di turisti da tutto il mondo. Un progetto di riqualificazione urbana che prevedeva due edifici: da una parte il Museo del Mare a forma di stella marina con sezione dedicata a Gianni Versace, spazi espositivi, un acquario ed una biblioteca, dall’altra parte un Centro Multifunzionale con negozi, cinema, auditorium e uffici, in sostanza qualcosa che avrebbe cambiato il volto della città”.
“Nel 2015, fu la volta del bando di gara relativo alla “Validazione” del progetto definitivo redatto dalla società “Zaha Hadid LTD”, per poter successivamente procedere con l’appalto del Museo Mediterraneo. Quest’ultimo bando verrà fermato dalla repentina decisione presa dall’attuale Amministrazione Falcomatà, che riterrà il progetto del Museo del Mare “un’opera non prioritaria”, quindi verrà “stoppata” nonostante la disponibilità dei fondi. Passerà un anno da questa decisione quando il 31 marzo 2016, l’improvvisa morte dell’architetto Zaha Hadid, fomentò una speranza che per molti si era spenta, ossia quella di rimettere in discussione la maestosa opera, fiduciosi di un cambio di opinione, soprattutto alla luce del valore che l’opera avrebbe acquistato dopo il decesso del suo “artista”. Invece, in questa città dove tutti siamo ormai orientati a cancellare velocemente la memoria, per “purificare l’anima” da chissà quali malefici, è diventata prassi anche la “somministrazione” di concetti costruiti all’occasione, senza grandi giustificazioni, per distogliere la mente dalle verità che molto spesso diventano scomode”.
“Mi indigna inoltre il silenzio della Regione Calabria, altro Ente consultato previa approvazione del Decreto, tra l’altro già promotore e finanziatore di parte dei fondi (POR CALABRIA FESR 2007/2013 Asse VIII Città – P.I.S.U.) destinati alla realizzazione di parte del progetto, quella già appaltata e che si spera venga realizzata nei termini previsti dal POR. Questo totale disinteresse, da parte degli Enti, conferma che la nostra città non è riconosciuta alla portata delle altre città del Mediterraneo, piuttosto ci si accontenta di vivere una realtà provinciale pur divenendo contestualmente Città Metropolitana. Invece Reggio si identifica, al contrario di ciò che potrebbe apparire, come una città che ha saputo accogliere in tempi non sospetti (visto che nessuno poteva immaginare che un terremoto/maremoto la sconvolgesse) interventi d’avanguardia che nel corso del primo novecento l’hanno portata ad essere protagonista di grandi sperimentazioni antisismiche”.
“Tutto ciò fa troppo male alle menti pensanti e continua ad alimentare le menti “prostranti”, quelle che con ritornelli e lamentele denigrano il passato consapevoli di distruggere il futuro. L’opera di ZH intendeva diventare il simbolo della Città Metropolitana “Mediterranea”, puntando non solo alla riqualificazione di un’area ghettizzata e abbandonata, bensì alla valorizzazione dell’area portuale e alla creazione di una rete culturale con la dirimpettaia Sicilia. L’unico punto a nostro vantaggio è che il progetto di Zaha Hadid resterà di proprietà dell’Amministrazione Comunale, che ne sta pagando la “profumata” parcella, quindi di proprietà di noi cittadini e potrà in ogni momento essere rimessa “in discussione”, magari quando un sindaco lungimirante riuscirà a coglierne la vera essenza”.