“Nel precedente comunicato stampa, diffuso nell’immediatezza della notizia del mio coinvolgimento nell’Operazione Alchemia (condotta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria), manifestavo la mia convinzione che presto sarebbe stata fatta chiarezza e dimostrata la mia totale estraneità a questa vicenda.
Per il consueto rispetto dell’Opinione Pubblica (nei confronti della quale ho sempre dimostrato grande attenzione), ritengo doveroso informare che, recentemente, i miei difensori, avvocati Andrea Alvaro, Francesco Caroleo Grimaldi e Mario Mazza, hanno ritualmente depositato, nella sede competente, documentazione comprovante l’evidente non riconducibilità alla mia persona delle condotte al vaglio della Magistratura. In altre parole, risulta oggettivamente dimostrata l’impossibilità della mia presenza ai colloqui in Reggio Calabria, nei quali al “politico” – erroneamente individuato nella mia persona – sarebbe stata prospettata la richiesta illecita per cui è procedimento. È di tutta evidenza, pertanto, che quel “politico” non posso oggettivamente essere io, in quanto, al momento degli incontri, ero impegnato, in termini incompatibili, in altro luogo ed in altre attività (n.d.r.: partecipavo ai lavori parlamentari). Ritengo di aver vissuto e di vivere un grave pregiudizio morale riguardo alla mia persona sia come uomo che come parlamentare ed auspico che la professionalità e la correttezza di coloro che stanno doverosamente curando la specifica attività di indagine condurranno a breve ad una valutazione della mia posizione nei termini prospettati dai miei difensori”. E’ quanto scrive in una nota l’On. Giuseppe Galati.