Reggio, quartieri senz’acqua da 9 giorni: ecco cosa sta succedendo realmente

StrettoWeb

Reggio, senz’acqua dal 1° novembre in molti quartieri della città: l’alluvione dello scorso weekend ha distrutto molti tratti della rete idrica comunale, priva di manutenzione da anni

reggio calabria _ dall'altoChe a Reggio Calabria mancasse l’acqua non è certo una novità di oggi. Ma che i disservizi idrici si verifichino in pieno autunno, durante la stagione più piovosa dell’anno, è una novità storica che non ha precedenti nella storia di una città da sempre assetata d’estate, ma che mai aveva riscontrato simili problematiche nel mese di novembre. La carenza idrica e la siccità dei mesi estivi, infatti, determina l’arrivo di meno acqua nelle condotte, a cui vanno aggiunti gli allacci abusivi di chi usa il liquido sempre più prezioso per innaffiare orti e giardini sottraendolo alle linee pubbliche e lasciando a secco decine di migliaia di residenti.

Foto Andrea Di Grazia/Lapresse
Foto Andrea Di Grazia/Lapresse

Ma a novembre, come dicevamo, un problema simile non s’era mai verificato: molte zone della città sono completamente a secco da 9 giorni, dal 1° novembre, mentre in altri quartieri il servizio funziona a singhiozzo, con l’acqua completamente assente nelle ore serali, notturne e mattutine. Una situazione di grave disagio in concomitanza con l’emergenza idrica di Messina. Tante le ipotesi ma, fino ad oggi, nessuna certezza su cosa stia accadendo realmente.

Inizialmente qualcuno avrebbe ipotizzato un fatto assurdo e inverosimile. In sostanza si riteneva che Reggio fosse rimasta senz’acqua perché “stiamo riempiendo le autobotti per aiutare a rifornire Messina“. Nulla di più falso:  la nave cisterna riempita dopo l’ok del Sindaco ha rappresentato un contributo di solidarietà autorizzato da tutte le autorità competenti senza alcun ulteriore disservizio sulla rete:

soricalNelle scorse ore s’era anche diffusa la voce, altrettanto infondata, di un “taglio” da parte della SoRiCal, – Società Risorse Idriche Calabresi – la società a capitale misto, pubblico-privato per la gestione dell’approvvigionamento e la fornitura all’ingrosso dell’acqua ad uso potabile sul territorio della Regione Calabria, al Comune di Reggio Calabria per il mancato pagamenti dei debiti arretrati. Anche questo è un falso: la SoRiCal ha realmente avviato la riduzione dell’approvvigionamento idrico per molti comuni morosi, tra cui Villa San Giovanni, Scilla, Santo Stefano in Aspromonte, Condofuri, Rosarno e Montebello Jonico (oltre a Vibo Valentia, Castrovillari, Cassano allo Jonio, Gizzeria e molti altri centri), ma tra questi non c’è il Comune di Reggio Calabria che ha concordato un piano di rientro del debito (di diversi milioni di euro) accolto positivamente dalla SoRiCal che si augura che Palazzo San Giorgio riesca ad ottemperare al pagamento di quanto dovuto.

paolo brunettiScartate le due ipotesi più fantasiose che nel weekend hanno fatto chiacchierare i reggini, è direttamente il consigliere comunale Paolo Brunetti, delegato del Comune ai servizi idrici, a spiegare ai microfoni di StrettoWeb quello che sta succedendo. L’alluvione dello scorso weekend ha letteralmente devastato la rete idrica comunale, già in più punti precaria e malfunzionante. Le frane che hanno interessato il territorio reggino, le esondazioni dei corsi d’acqua e i numerosi smottamenti hanno provocato nuovi guasti. Ecco perchè proprio dal 1° novembre, giorno dell’alluvione, alcune zone della città si trovano a secco. Attualmente le criticità principali si registrano ad Arghillà, Saracinello, Reggio Campi e nella zona alta del centro storico. I problemi sono fondamentalmente di pressione, infatti l’acqua non riesce ad arrivare nelle zone collinari situate più in alto. I dipendenti comunali stanno lavorando per metterci una toppa e ci auguriamo che la situazione possa rientrare al più presto nella norma.

logomultiserviziSi tratta, comunque, di problema molto serio che non si può legare esclusivamente all’alluvione. La rete idrica comunale, infatti, versa da anni in uno stato di totale abbandono e lo scioglimento della Multiservizi, che fino al 2012 si occupava egregiamente non solo di curare il verde pubblico (oggi allo sbando) e della manutenzione urbana (su cui oggi è meglio stendere un velo pietoso), ma anche di manutenere la rete civica. Ma la Multiservizi è finita nel tritacarne di chi avrebbe dovuto “ripulire” la città invece l’ha portata indietro di vent’anni e forse anche di più, e questi sono i risultati.

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