
Da Palermo non si è registrato alcun stupore: la relazione di Angelo Sajeva, l’ispettore regionale mandato in avanscoperta in riva allo Stretto, aveva già fatto emergere delle anomalie, anomalie di cui la Regione è pronta a chieder conto, pretendendo dai consiglieri che hanno adottato comportamenti illeciti la restituzione dei gettoni indebitamente incassati.
Sempre nella giornata di ieri si è registrato lo sfogo di Nino Carreri, consigliere del Pdr-Sicilia Futura. Questi, allontanatosi per pochi minuti dall’aula, al ritorno ha visto il tesserino sfilato dal dispositivo elettronico che ne segnalava la presenza. Immediato lo sfogo con l’ufficio di presidenza: “è un esagerazione stare qua dentro come fossimo in carcere, coi segretari mortificati che vengono a staccare i tesserini se usciamo dall’aula. Se dobbiamo stare con la palla al piede, lo voglio sapere con un parere della Regione e non perché ce lo dice il Segretario comunale” ha tuonato l’eletto in forza al partito di Picciolo.