
Ad essere presi di mira da questo virtuale cartellino giallo, per usare un’analogia sportiva, sono stati 29 operatori, sei dei quali rei di avere rilasciato interviste che hanno insozzato l’immagine di MessinAmbiente. A minare la credibilità della partecipata nell’era di “Pace e Rivoluzione” non è pertanto il ritardo nel riconoscimento delle mensilità, quanto le dichiarazioni improvvide dei lavoratori arrabbiati: l’ennesimo curioso caso della gestione Ciacci.
I sindacati, che pure hanno il torto di non aver saputo gestire la protesta, trincerandosi dietro la giustificazione dell’esasperazione sociale e abdicando alla propria funzione mediatrice, hanno additato lo stato di polizia imposto dai vertici aziendali, manifestando stupore per la volontà del commissario di non scendere a più miti consigli.
Ciò che colpisce, però, è il silenzio dell’Amministrazione. Ialacqua ha duramente censurato i lavoratori, additando il metodo squadrista utilizzato, evocando un assalto di littoria memoria. Non una parola d’autocritica, però, è stata espressa sul fronte gestionale da Palazzo Zanca, quasi che i lavoratori fossero stati simultaneamente colti da un raptus di follia.
L’incontro di stamane si è concluso ovviamente col muro contro muro, laddove le sigle hanno ribadito la volontà di scioperare mercoledì 20 maggio, qualora dovessero registrarsi nuove difficoltà sul fronte remunerativo.