
La vicenda viene ad interessare un’area che già dal gennaio 2004 era stata al centro di vari eventi incendiari. Dopo il loro verificarsi era stato formato un “gruppo interistituzionale di osservazione“ dei c.d. fenomeni di Canneto di Caronia, coordinata da VENERANDO MANTEGNA Francesco. L’ultimo rapporto redatto dal gruppo di esperti, risalente al 2008, formulava come ipotesi plausibile della causa degli incendi delle “emissioni elettromagnetiche impulsive la cui origine poteva essere ipotizzata come situata in un punto imprecisato al largo del tratto di mare antistante”. Il coordinatore del gruppo, però, precisava che la loro attività di monitoraggio era stata intrapresa successivamente al verificarsi dei fenomeni segnalati e che durante la loro permanenza sui luoghi i fenomeni stessi non si erano verificati. Per i danni provocati dagli incendi alcuni abitanti avevano chiesto ed ottenuto dagli enti preposti cospicue somme di denaro a titolo di risarcimento. Gli incendi subivano una sostanziale interruzione nel 2008, ma nel luglio 2014 tornavano a verificarsi riportando la frazione al centro di un rilevante interesse mediatico. La vicenda, sin dalle prime battute, generava sgomento fra la popolazione residente, ed una meticolosa indagine veniva avviata pertanto da parte dei Carabinieri.
Fra i casi elencati assumono valore rilevante gli episodi del:
– 20.07.2014, nella cui data si registra un incendio aggravato alla mansarda dell’abitazione dei PEZZINO, in cui PEZZINO Giuseppe cagionava l’incendio appiccando il fuoco a cartoni, stracci ed abbigliamento vario posti su due scrivanie in legno. Le fiamme si propagavano all’autoclave, al serbatoio in pvc ed alle travi in legno e l’incendio creavano pericolo per la pubblica incolumità (per la vicinanza della ferrovia e la presenza di altre abitazioni attigue). Nella circostanza i Carabinieri verificano che pochi attimi prima del fatto il giovane era stata l’unica persona che si era affacciata dalla finestra, guardandosi intorno con fare sospetto;
– 22.09.2014, allorquando prendeva fuoco un ombrellone da spiaggia in un garage. Nella circostanza i Carabinieri verificano che anche qui, pochi attimi prima del fatto, il giovane era l’unica persona presente;
– 24.09.2014, per il quale sia il padre che il figlio dovranno rispondere di danneggiamento seguito da incendio, avendo danneggiato un pick-up dell’Unione dei Nebrodi. In questa vicenda emerge con chiarezza che il padre ha dichiarato di aver per primo constatato l’evento insieme al cognato che, invece, non era presente; quest’ultimo, nonostante ciò, successivamente ha reso ai Carabinieri dichiarazioni che servivano verosimilmente a depistare le indagini e non far loro percepire la presenza nei luoghi dell’arrestato;
– 25.09.2014, con l’incendio ad alcuni vestiti accatastati nel sottoscala dell’abitazione di PEZZINO, del quale si sarebbe reso autore solo il figlio;
– 30.09.2014, con il primo degli incendi alla Fiat Bravo dello zio di PEZZINO, cui segue un ulteriore episodio il giorno 01.10.2014, di cui si sarebbe reso partecipe solo il PEZZINO Giuseppe;
– 30.09.2014, in cui prende fuoco un sacco in plastica contenente abiti, posto sotto il capanno adiacente al gazebo di fronte all’abitazione della famiglia PEZZINO, e di cui si sarebbe reso partecipe ancora il PEZZINO Giuseppe;
– 30.09.2014, con l’incendio all’Alfa Romeo 147 dei cugini di PEZZINO, sempre ad opera del PEZZINO Giuseppe;
– 07.10.2014, con le fiamme che interessavano alcuni oggetti posti nella cantina della famiglia PEZZINO, in un locale sotto il livello della strada, raggiungibile attraverso una piccola stradina, episodio di cui si sarebbe reso responsabile nuovamente il PEZZINO Giuseppe.
Molti poi erano pronti a riferire di fatti che poi, sentiti dagli inquirenti, non confermavano.
Spicca ancora l’episodio dell’incendio del pick-up dell’Unione dei Nebrodi avvenuto il 24.09.2014, in cui padre e figlio vengono immortalati, pochi attimi prima, mentre confabulano, si avvicinano al mezzo ed infine si allontanano attendendo che la loro azione produca gli effetti desiderati. In questo frangente in cui si ritengono inosservati, si affaccia sulla scena un’anziana parente, cacciata con un evidente gesto di stizza. Sono del pari evidenti segni di inequivocabile colpa di PEZZINO Giuseppe nei due episodi incendiari della Fiat Bravo di un abitante del luogo – avvenuti nella frazione il 30 settembre e giorno 1 ottobre 2014 – che vengono immortalati e che evidenziano come il proprietario lasciava un finestrino leggermente abbassato che diventa lo spunto per l’azione incendiaria condotta dal PEZZINO Giuseppe, incurante della presenza a pochi metri di un presidio dei Vigili del Fuoco. Oppure è parimenti esplicativo della capacità del giovane l’episodio del 30.09.2014, quando ad incendiarsi fu il sedile posteriore dell’Alfa Romeo 147 di un altro abitante del luogo. PEZZINO Giuseppe accoglieva l’uomo dopo che questi aveva parcheggiato l’auto; ma il piromane aveva in serbo una sorpresa: sfruttando un attimo di distrazione del proprietario, faceva leva in modo da lasciare la portiera posteriore destra semiaperta, così guadagnandosi la facoltà di accedere al veicolo anche dopo che il compaesano attivava la chiusura centralizzata a distanza. Di lì a poco, infatti, tornava sul veicolo sul quale, dopo la sua azione, si sprigionava del fumo. Questi ed altri episodi sono stati accertati dai Carabinieri nei mesi di indagini ed hanno portato alla misura cautelare emessa dal GIP. Dott. Ugo Domenico Molina. Alcuni parlavano di fenomeni di elettromagnetismo, altri riferivano di avvistamenti di UFO, altri ancora di armi segrete e di sottomarini, e infine si era ipotizzato di un insetto geneticamente modificato: oggi finalmente gli abitanti di Canneto trovano una risposta ai loro interrogativi.