Imprenditore assolto dall’accusa di usura dopo la revisione del processo

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Giuseppe Capone, imprenditore a capo di un gruppo operante su tutto il territorio nazionale, e’ stato assolto, per insussistenza del fatto, dall’accusa di usura dopo la revisione del processo. L’imprenditore era rimasto coinvolto, nel 2006, in una inchiesta nell’ambito della quale gli veniva contestato di avere fatto da intermediario tra due imprenditori, rispettivamente di Cosenza e Catanzaro, i quali avevano intessuto un rapporto economico degenerato in usura. Da qui un primo giudizio davanti al Tribunale di Lamezia Terme che aveva condannato Capone a due anni di reclusione, poi ridotti dalla Corte di appello ad un anno e quattro mesi. Anche la Corte di Cassazione aveva confermato il giudizio di responsabilita’. A fronte, pero’, di nuovi elementi, il legale di Capone, l’avv. Francesco Gambardella, ha avviato una richiesta di revisione davanti alla Corte di appello di Salerno che, rimuovendo il giudicato che si era formato, con sentenza del 18 novembre 2014, ha accolto la richiesta di revisione ed ha assolto Capone perche’ e’ stato ritenuto insussistente il fatto-reato a lui contestato.

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