
Il PAPPALARDO, alla vista del personale della DIA, avendo intuito che gli era stata preclusa ogni via di fuga, non ha opposto alcuna resistenza.
All’interno dell’abitazione sono state identificate altre tre persone, deferite alla competente A.G. per il reato di favoreggiamento personale. Nel medesimo contesto, il personale operante ha proceduto al sequestro di vario materiale, nonché al sequestro amministrativo di armi lunghe e corte con il relativo munizionamento, il tutto al vaglio delle competenti Autorità.
Nell’insieme, l’operazione “Ippocampo” ha permesso di acquisire una considerevole quantità di gravi indizi a carico di più soggetti, indagati a vario titolo per associazione di tipo mafioso aggravata, associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni e trasferimento fraudolento di valori.
La famiglia MAZZEI esercita l’egemonia mafiosa nella città di Catania ed in particolare nel noto quartiere di San Cristoforo, dove a seguito dell’operazione Ippocampo sono stati sequestrati beni mobili e immobili per un valore complessivo di € 1.500.000; quest’ultima, negli anni ha assunto la leadership nel traffico di stupefacenti, in stretto collegamento con le famiglie mafiose della Piana di Gioia Tauro (RC). Nel panorama catanese la famiglia dei carcagnusi è considerata tra le più pericolose per la spietatezza con la quale, i sodali, esercitano l’egemonia criminale nel territorio di competenza; inoltre, il fatto di essere federati con il clan agguerrito dei “corleonesi”, che hanno insanguinato con le loro azioni la città di Palermo, evidenzia la pericolosità della cosca, irridente di qualunque contrasto posto in essere dalle istituzioni.
Mario PAPPALARDO, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Catania- Bicocca a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.