Da 27 mesi non prende lo stipendio, così un dipendente dell’Aram Iefp, ente di formazione di Catania, ha messo in vendita un rene, da cedere “al miglior offerente per andare avanti”. Una protesta estrema che segue quella di alcune settimane fa quando l’uomo si incatenò ai cancelli dell’assessorato regionale alla Formazione professionale, a Palermo.
”Un dramma comune a centinaia di famiglie oneste e dignitose, distrutte e divorate dal mostro della formazione siciliana” dice il segretario della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava, che ha spedito nel pomeriggio un messaggio accorato al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e all’assessore alla Formazione, Nelli Scilabra, perchè diano una “risposta concreta e in tempi rapidissimi al dramma umano di Giuseppe Raddusa e della sua famiglia”. Oggi Raddusa è tornato oggi a incatenarsi davanti all’assessorato e ha messo in vendita un rene. Un gesto disperato. Che suona al tempo stesso come atto d’accusa.
“Fate di tutto – scrive Bernava a presidente e assessore – per pagargli almeno una parte degli stipendi. Oltretutto perché vanno restituiti fiducia e senso di giustizia. Specie alle persone e alle famiglie oneste”.