
Vari i reati contestati ai nove coinvolti, tra i quali soppressione e occultamento di atti veri e falsità ideologica. Ad essere sotto accusa i costruttori Giuseppe e Ivan Palamara, già citati, e Giovanni Franchina. Poi l’ex sostituto procuratore del Tribunale di Messina, Pino Siciliano, e cinque dipendenti del Comune di Messina: Aldo Bruzzano, ex comandante di sezione dei Vigili Urbani; Rita Melita, dipendente del settore di polizia ambientale della Polizia Municipale; Manlio Minutoli, architetto, capo area del coordinamento politica del territorio del Comune; Antonino Martella, direttore della sezione tecnica dell’ufficio servizio istruttoria progetti; Francesco Marmino, dirigente della sezione tecnica.
Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, i Palamara e Franchina si sarebbe introdotti nell’ufficio Urbanistica del Comune, e avrebbero scambiato alcuni allegati al progetto del complesso residenziale – sito in via Lago Grande – con altri fasulli, distruggendo poi gli originali. Ai dipendenti comunali sono stati contestati i reati di falso e omessa denuncia. In particolare Minutoli, Marmino e Martella avrebbero approvato il progetto e, con Bruzzano e Siciliano, non avrebbero denunciato la presenza di allegati falsificati.
