Una finestra sulla musica di mafia impropriamente definita musica popolare, calabrese o campana, è stata aperta da uno collaboratore dell’osservatorio, che si è soffermato sulla pericolosità dei messaggi subliminali che promanano da alcune collane di cd che raccontano esaltandoli con toni romantici, la vita di veri e propri criminali mafiosi, fanno da guida su come ci si comporta nella ‘ndrangheta: quali sono i valori dell’uomo d’onore, cosa sono l’onore e l’omertà, perché è necessaria la vendetta.
Sul valore del laboratorio della musica come momento forte di formazione alla legalità si è soffermato Claudio La Camera per il quale la repressione del fenomeno criminale della ‘ndrangheta deve essere coniugata da una più efficace azione culturale di contrasto ai metodi e alle ideologie mafiose presenti nelle piccole e grandi comunità della Calabria. E dunque di impedire di “addormentarsi” prima che di risvegliare le coscienze, e così considerare scontati e naturali modelli di comportamenti in realtà dannosi per la società civile; che non serve denunciare perché “qui tutto è inutile”, mentre occorre continuare a ribellarsi, a denunciare le formazioni mafiose.
E che sia materia scottante il genere di musica della mafia , sono state le denunce fatte nel corso del dibattito, sulle copertine di alcuni brani musicali recentemente apparse in pubblico che raffigurano manichini di uomini impiccati ad un albero e definiti in modo spregiativo. Ovvero, l’allarme lanciato sul fenomeno preoccupate verificatosi quest’estate, di concerti tenuti in piazza nei paesi della provincia di Reggio Calabria finanziati con soldi pubblici, durante i quali sono state eseguite proprio queste musiche pseudo popolari alcune delle quali , in realtà, sono inneggianti alla ‘ndrangheta.
La manifestazione è stata conclusa dal professore Martino Parisi che ha affermato come dal dibattito siano usciti la conferma e il sostegno a continuare nel percorso intrapreso dall’Accademia dei Saperi Creativi, di unire alla educazione musicale la formazione alla legalità, di farne i due principali valori guida nella crescita dei ragazzi quali artisti e perciò cittadini attivi nella società.
Martino Parisi, in conclusione ha annunciato il prossimo appuntamento con “i laboratori di legalità” che si terrà nel mese di novembre con la realizzazione di uno spettacolo teatrale interpretato e diretto interamente dal pool di magistrati milanesi, che l’Accademia Pentakàris avrà l’onore di ospitare.