
“La dismissione di unità navali – continua il sindacato – operate dall’attuale dirigenza non ha precedenti, la presenza delle navi Rfi è stata ridotta ai mini termini a dispetto dei proclami di rilancio che l’azienda da in pasto alla stampa. Nonostante l’inaugurazione in pompa magna il traghetto Messina, in realtà, oggi effettua ancora servizio parziale con soli due equipaggi al posto dei cinque che dovrebbero garantire il servizio, nonostante gli esuberi di personale dichiarati dall’azienda. La nave Villa giace parcheggiata nel dimenticatoio dei lavori e sembra destinata alla dismissione così come già accaduto con la Sibari e la Rosalia. La nave Logudoro è ferma da settimane per problemi tecnici risolvibili in pochi giorni, la Scilla presenta problematiche non risolte nei recenti lavori e la gran parte del servizio è coperto con l’ultraquarantenne Iginia che continua a navigare in condizioni precarie ai confini della sicurezza”.
Secondo il sindacato Orsa si tratta del “momento più basso della storia delle Navi traghetto ferroviarie dello Stretto”. Il sindacato accusa senza mezzi termini la dirigenza di “iperattività aziendale in tema di azioni autoritarie nei confronti dei lavoratori, culminata con i licenziamenti per motivi disciplinari che non hanno riscontro in passate gestioni”.
