Imponente operazione antimafia stamattina a Lamezia Terme, dove sono state praticamente annientate le cosche del territorio lametino; 65 le persone arrestate. Tra indagati e arrestati anche politici, imprenditori, avvocati, medici e appartenenti alla Polizia Penitenziaria. A numerosi arrestati, oltre al reato di associazione mafiosa, sono stati contestati diversi omicidi verificatisi in una cruenta guerra di mafia svoltasi tra il 2005 e il 2011 a Lamezia Terme nonche’ diverse centinaia di episodi estorsivi nei confronti di attivita’ imprenditoriali e commerciali. Maggiori dettagli saranno forniti in conferenza stampa in Questura a Catanzaro alle 11.30, alla presenza dei vertici della locale Procura Distrettuale che ha coordinato le indagini.
La cosca Giampaà per finanziare gli acquisti di armi e stupefacenti, nonche’ per garantire il pagamento degli stipendi ai numerosi affiliati, aveva creato un vorticoso sistema di truffe assicurative avvalendosi della collaborazione di un gruppo composto da assicuratori, periti, carrozzieri, medici e avvocati, tutti arrestati dalla Polizia di Stato nel corso della imponente operazione sul territorio di Lamezia Terme portata a termine dalla squadra Mobile di Catanzaro. Dalle indagini e’ emerso che dal sistema-truffe arrivavano nelle casse della cosca, ogni anno, milioni di euro di cui beneficiavano anche i professionisti che concorrevano con la cosca
Tra gli indagati e gli arrestati nell’operazione antimafia a Lametia Terme anche numerosi politici, imprenditori, avvocati, medici e appartenenti alla Polizia penitenziaria. A numerosi arrestati, oltre al reato di associazione mafiosa, sono stati contestati diversi omicidi verificatisi in una cruenta guerra di mafia svoltasi tra il 2005 e il 2011 in Lamezia Terme nonche’ diverse centinaia di episodi estorsivi nei confronti di attivita’ imprenditoriali e commerciali.
Ecco di seguito l’elenco degli indagati:
Fozza Emiliano
Sirianni Domenico
Crapella Andrea
Mercuri Michael
Cerra Nino
Paradiso Angelo Francesco
Ventura Antonio
Grutteria Giuseppe
Bentornato Pasquale
Bentornato Michele
Curcio Antonio
De Vito Antonio
Renda Francesco
Trovato Franco
Trovato Luigi, detto Gino
Trovato Luciano
Muraca Antonio
Ammendola Giuseppe
Strangis Gino
Strangis Pasquale
Strangis Pino
Ascone Salvatore detto “U Pinnularu”
Donato Antonio
Lucchino Giuseppe
Galiano Giorgio
Fragale Antonio
Mascaro Francesco Costantino
Cosentino Giovanni
Giampà Domenico
Catroppa Giuseppe
Catroppa Pasquale
Bonaddio Vincenzo
Giampà Pasquale
Notarianni Aldo
Notarianni Antonio
Molinaro Maurizio
Giampà Vincenzo
Torcasio Alessandro
Paola Claudio
Voci Eric
Torcasio Saverio
Arcieri Vincenzo
Ventura Vincenzo
Scalise Daniele
Scalise Pino
Voci Antonio
Gullo Fausto
Strangis Emanuele
Notarianni Carmine Vincenzo
Notarianni Pasquale
Folino Alessandra
Ciubuc Dragos Ionut
Notarianni Giuseppe
Bonafè Carmen
Giampà Alberto
Muraca Michele
Perri Vincenzo
Curcio Domenico
Chirumbolo Giancarlo
Aiello Pietro
Scaramuzzino Giovanni
Torcasio Vincenzo
Notarianni Luigi di Aldo
Curcio Petronio Carlo
Rotundo Renato
Gigliotti Pasquale
Paradiso Antonio
Arzente Luciano
Ruiz Juan Manuel
Giampà Davide
Giampà Saverio
Torcasio Vincenzo detto “U russu”
Bevilacqua Giampaolo
Orlando Davide
Chirico Domenico
GLI INVESTIGATORI: “OMERTA’ NON SOLO PAURA MA ANCHE COINTERESSENZA” – ”L’omerta’ non e’ dovuta solo alla paura ma anche a rapporti di cointeressenza”. A dirlo e’ stato il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Giuseppe Borrelli illustrando i particolari dell’inchiesta Perseo nell’ambito della quale e’ indagato il senatore Piero Aiello e 65 persone sono state arrestate. ”Con il sistema delle truffe alle assicurazioni – ha aggiunto Borrelli – messo in atto grazie a avvocati, medici, carrozzieri, periti, la cosca Giampa’ non solo aveva trovato un nuovo sistema di finanziamento, ma aveva creato una collusione tra ‘ndrangheta e cittadini, non tutti ovviamente, che per ottenere benefici economici si rivolgevano al boss chiedendo ed ottenendo il permesso di beneficiare dello stesso meccanismo. Cio’ e’ drammatico ed e’ indice della pervasivita’ della ‘ndrangheta e di come questa ottenga quel consenso che e’ la ragione del suo successo”. Borrelli ha anche sostenuto che dopo i colpi inferti alla cosca Giampa’, l’attenzione della Dda si spostera’ adesso gia’ dai prossimi mesi sulle cosche Iannazzo e Torcasio ed anche su quei gruppi che dopo i primi arresti dei Giampa’ stanno cercando di prenderne il posto. Il procuratore aggiunto della Dda ha anche messo in evidenza come ”raramente le vittime hanno collaborato spontaneamente. Questo e’ grave perche’ l’opera dello Dda in altre realta’ calabresi ha innescato meccanismi virtuosi che dovrebbero partire anche a Lamezia. E’ incredibile, poi, che un esponente politico, Gianpaolo Bevilacqua, vada in un negozio a dire che vuole lo sconto per acquistare le tute per i detenuti. Siamo tra il drammatico ed il folcloristico”. ”Con questa operazione – ha detto il procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo – grazie all’attivita’ della squadra mobile, abbiamo fatto tabula rasa. La cosca Giampa’ era una holding criminale in cui c’era un ramo che si occupava delle truffe alle assicurazioni, uno che si occupava di droga ed uno dedicato alle estorsioni che riguardavano tutti i commercianti che pagavano con varie modalita’. Avevamo detto che non ci saremmo fermati davanti a nessun santuario e cosi’ abbiamo fatto”. Il questore di Catanzaro Guido Marino, dal canto suo ha evidenziato che gli ”piacerebbe esprimere gratitudine alla societa’ civile di Lamezia che aspettiamo batta un colpo. Chiediamo di riflettere e reagire, senza atti di eroismo che quelli non servono”. L’importanza del pentimento del boss Giuseppe Giampa’, figlio del capocosca Francesco, detto ”il professore”, e’ stata sottolineata dal capo della squadra mobile Rodolfo Ruperti. ”E’ stata una svolta – ha detto – perche’ ci ha dato una chiave di lettura particolare dei fatti che gia’ noi stavamo ricostruendo, parlandoci della zona grigia”.